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Oculus Rift, la realtà virtuale secondo Mark Zuckerberg

Ott 7, 2016

Sul palco dell’Oculus Connect 3 Mark Zuckerberg ha illustrato la strategia di Facebook e OculusVR per diffondere la realtà virtuale e renderla un’esperienza più appetibile e matura. Si parte dai controller Oculus Touch, attesi da mesi e finalmente pronti: saranno consegnati a partire dal 6 dicembre, ma le prenotazioni prenderanno il via il 10 ottobre. Il prezzo fissato è di 199 dollari.

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I controller Oculus Touch danno quel qualcosa in più che al Rift mancava, ossia la possibilità d’interagire al meglio con gli oggetti nella scena virtuale. I controller permettono di tracciare mani e dita per usare i gesti, restituiscono un feedback aptico e hanno alcuni bottoni per fare azioni nel mondo virtuale. Ad accompagnarli c’è anche un secondo sensore Constellation, che si affianca a quello già fornito all’acquisto del visore Rift.

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Vista laterale dei controller Oculus Touch

Secondo Oculus i sensori Constellation si possono sfruttare in più modi. La configurazione standard vede entrambi i sensori di fronte al giocatore, uno a sinistra e uno a destra, rivolti verso il centro. Se si vuole giocare in uno spazio più ampio è possibile posizionarli in diagonale, in modo simile alla disposizione delle base station di HTC Vive.

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Vista frontale dei controller Oculus Touch

Questa configurazione allarga un po’ il campo di gioco e permette il tracking a 360 gradi, ma c’è un’altra configurazione opzionale, la cosiddetta “full room-scale VR“, ossia la possibilità di muoversi liberamente all’interno di uno spazio.

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Il sensore Constellation sarà venduto, singolarmente, a 79 dollari

I controller Touch, di default, non supportano la room-scale VR. È necessario comprare un terzo sensore Constellation al prezzo di 79 dollari per garantirsi questa possibilità di gioco. Il sistema Oculus Guardian, simile a Chaperone di HTC Vive, permette ai giocatori di non andare a sbattere contro oggetti o muri, delimitando il campo di gioco con barriere virtuali ben visibili durante l’esperienza. Al momento esistono 35 giochi con supporto ai controller Touch e Jason Rubin, Oculus Head of Content, ha spiegato che la lista è destinata a crescere nel tempo. L’azienda, inoltre, ha presentato un paio di auricolari staccabili che saranno acquistabili da dicembre al prezzo di 49 dollari.

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Auricolari Oculus a 49 dollari

Una notizia decisamente più interessante riguarda i requisiti di sistema del visore Rift, finalmente più accessibili. Il merito non è solo delle nuove architetture dei chip grafici, più potenti ed evolute, ma anche di una tecnologia nota con il nome di Asynchronous Space Warp (ASW). Questa soluzione prende due immagini (frame) consecutive, ne analizza le differenze e poi genera un frame sintetico per il visore, tenendo conto anche dell’inclinazione e della posizione della testa del giocatore.

AMD spiega l’Asynchronous Space Warp

Il processing Spacewarp fornisce un fotogramma di ogni tipo in sequenza, uno reale e uno che è stato già “predigerito”. Questo permette al visore di vedere la scena a 90 FPS anche se in realtà la GPU, in origine, produce 45 FPS. Con questa tecnologia è perciò possibile abbassare i requisiti di calcolo e quindi creare un PC pronto per la realtà virtuale a soli 499 dollari. In precedenza Oculus consigliava un sistema con almeno un Core i5-4590 (o equivalente) e una scheda GTX 970 / R9 290. Adesso bastano una CPU Core i3-6100/FX-4350 e una GTX 960/RX 470.

Inaspettato ma quanto mai gradito l’annuncio dell’avvio dei lavori su un nuovo visore, una soluzione standalone, capace di funzionare senza il collegamento a un PC o l’uso di uno smartphone, similmente al Gear VR.

Il prototipo di visore standalone Santa Cruz di Oculus

Il prototipo, ancora agli stadi iniziali di sviluppo, prende il nome di “Santa Cruz” e appare come un Rift modificato a cui è stato messo un modulo di calcolo nella parte posteriore. La sua tecnologia di tracking posizionale gli consente di capire dove si trova nello spazio fisico e modificare di conseguenza i contenuti visualizzati a schermo. Secondo Zuckerberg sarà un prodotto conveniente, ma cosa intenda di preciso con questa parola lo scopriremo solo in futuro.

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Chiamata tra Mark Zuckerberg e Priscilla Chan all’interno di Messenger in realtà virtuale

Infine il patron di Facebook, oltre a svelare un browser per la VR chiamato Carmel, ha mostrato una nuova esperienza social in realtà virtuale. D’altronde dal boss del più grande social al mondo non ci si poteva aspettare altro, era solo questione di tempo. Durante la dimostrazione Zuckerberg si è tramutato in un avatar e all’interno delle esperienze virtuali ha interagito con altre persone, sempre sotto forma di avar virtuali.

L’esperienza social in realtà virtuale

Ha giocato a carte, a scacchi, persino con una spada disegnata sul momento. Ha persino preso una chiamata da sua moglie Priscilla dall’interno di Facebook Messenger e si è scattato un selfie in VR, per poi condividerlo subito su Facebook.

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