Nico Hulkenberg è uno di quei piloti che, nonostante non abbia ancora conquistato una vittoria in Formula 1, gode di grande rispetto all’interno del paddock. Noto per la sua costanza, la velocità in qualifica e la versatilità nel mondo del motorsport, ha costruito una carriera solida e ricca di momenti significativi.
Nato il 19 agosto 1987 a Emmerich am Rhein in Germania, il pilota della Sauber ha alle spalle quasi 250 GP e altre prestigiose avventure in altre serie come la celebre vittoria alla 24 Ore di Le Mans con il team ufficiale Porsche nel 2015. Questo articolo analizza la sua biografia, la sua carriera e alcune curiosità che lo riguardano.
Biografia e primi passi nel motorsport
Fin da giovane dimostra un grande talento per il karting, disciplina nella quale si fa notare vincendo diversi campionati nazionali e internazionali. Nel 2005 debutta in monoposto, correndo nella Formula BMW ADAC e conquistando il titolo al primo tentativo con 8 vittorie su 20 gare.
Il suo percorso continua nella Formula 3 Euro Series, dove ottiene successi importanti, e nella A1 Grand Prix, competizione nella quale vince il campionato 2006-2007 con il team tedesco. Questo risultato lo proietta tra i giovani piloti più promettenti del panorama internazionale.
L’ascesa verso la Formula 1
Nel 2008 Hülkenberg approda alla GP2 Series, il trampolino di lancio per la Formula 1. Dopo una prima stagione di adattamento, nel 2009 domina il campionato con il team ART Grand Prix, dimostrando una maturità e una velocità fuori dal comune. Il suo titolo in GP2 attira l’attenzione della Williams, che nel 2010 gli offre un sedile da titolare in Formula 1.
L’esordio con la Williams
Nel suo primo anno in Formula 1, Nico mostra subito il suo talento, conquistando una straordinaria pole position sotto la pioggia nel GP del Brasile. Questo risultato lo porta alla ribalta come un pilota veloce sul giro secco. Tuttavia, la Williams decide di non confermarlo per la stagione successiva, spingendolo verso un ruolo da terzo pilota in Force India nel 2011 nonostante un’offerta ricevuta dalla Virgin Racing.
Gli anni con Force India
Dopo un anno da collaudatore e dopo aver disputato le prove del venerdì in diversi GP, nel 2012 torna in pista con Force India, dimostrando costanza e competitività. Nel GP del Brasile di quell’anno sfiora la vittoria, guidando la gara per diversi giri prima di un contatto con Lewis Hamilton. Nel 2013 passa alla Sauber, ma le difficoltà economiche del team non gli permettono di esprimere appieno il suo potenziale.
Nel 2014 torna in Force India, squadra con cui vive alcune delle sue stagioni migliori. Tra il 2014 e il 2016 è uno dei piloti più concreti della griglia, ottenendo diversi piazzamenti nei primi dieci e contribuendo alla crescita del team indiano.
L’esperienza in Renault
Nel 2017 Hulkenberg si unisce alla Renault con l’obiettivo di riportare la squadra ai vertici della Formula 1. Nei tre anni con il team francese si dimostra un pilota affidabile, portando a casa punti preziosi e battendo regolarmente i suoi compagni di squadra. Tuttavia, il sogno del primo podio in Formula 1 continua a sfuggirgli. Alla fine del 2019, la Renault decide di non rinnovargli il contratto, lasciandolo senza un sedile ufficiale per la stagione 2020.
Il ritorno in F1
Nonostante l’assenza di un contratto da titolare, Nico rimane una riserva di lusso. Nel 2020 viene chiamato in extremis da Racing Point per sostituire Sergio Perez e Lance Stroll, entrambi positivi al Covid-19. In queste occasioni dimostra ancora una volta la sua velocità, qualificandosi terzo a Silverstone e chiudendo in zona punti.
Anche nel 2022 viene chiamato dall’Aston Martin per sostituire Sebastian Vettel nelle prime due gare della stagione, evidenziando ancora una volta il suo grande adattamento.
Nel 2023 Haas offre a Hülkenberg un posto da titolare, riportandolo in griglia in pianta stabile. Nonostante la vettura non sia tra le più competitive, Nico riesce a mettere in mostra la sua esperienza e la sua capacità di estrarre il massimo dal mezzo a disposizione. Annunciato come il primo pilota per il futuro team ufficiale Audi F1 nell’aprile 2024, nel F1 Kick Sauber nella stagione 2025 è un ritorno a casa visto che il tedesco faceva parte del team di Hinwil già nel 2013.
Stile di guida
In possesso di un perfetto equilibrio tra aggressività e controllo, il mix gli ha permesso di essere competitivo in ogni team con cui ha corso in Formula 1. Uno degli aspetti più apprezzati del tedesco è la sua guida pulita e composta nonostante i suoi 184 cm di altezza, raramente commette errori gravi. Efficace in qualifica, in gara riesce ad adattarsi rapidamente alle condizioni mutevoli della pista. Il suo è un approccio metodico anche se non si tira indietro nei duelli in pista.
Ha dovuto guidare vetture di fascia media, senza ancora l’opportunità di dimostrare appieno il suo potenziale ai vertici della categoria. Nonostante tutto, il suo talento è sempre stato riconosciuto da team e appassionati della categoria.
Numeri e curiosità
È il pilota con più GP disputati senza aver mai ottenuto un podio, un primato che lo ha reso famoso tra i tifosi della F1. Nello specifico sono quasi 250 per oltre 500 punti conquistati.
Tra gli interessi fuori dalla pista, ama il ciclismo, il tennis e le moto, oltre a essere un grande appassionato di viaggi.
Forse non tutti sanno che ne 2022 ha fondato il team 27X per competere nella stagione inaugurale del Campionato ESkootr Championship meglio noto come la competizione di corse con i monopattini elettrici.
Obiettivi
Nico Hulkenberg è un pilota che ha sempre mostrato talento e dedizione. La sua esperienza e la sua versatilità lo rendono uno dei piloti più apprezzati del paddock. Il suo ritorno in griglia dimostra che la sua storia nel motorsport non è ancora finita e chissà che il tanto agognato podio non arrivi proprio nelle prossime gare o stagioni.
L’obiettivo principale è quindi chiaro, continuare a dimostrare il suo valore e nel possibile, cancellare quella statistiche che pende sulla sua carriera. Nel frattempo, pronto per aiutare il team a crescere e migliorare le prestazioni della monoposto, vuole avvicinarsi alla zona punti con maggiore continuità e lasciare un’importante impronta sull’avvio del progetto Audi nella Formula 1.
Il suo futuro dipenderà dalle opportunità che riuscirà a cogliere in un panorama della Formula 1 sempre più competitivo e in continua evoluzione. E se con l’età la massima categoria del motorsport potrebbe diventare un problema, ci sarà sempre l’Endurance pronto a riabbracciare il suo talento.