AGI – Dura 22 minuti l’euforia dei tifosi del Napoli. Al gol della Salernitana cala improvvisamente il gelo tra i vicoli del centro di Napoli. Dopo i botti dei petardi e dei fuochi d’artificio, le urla e i cori per uno scudetto che sembrava essere ormai vicino, per le strade e nei locali torna quel silenzio che aveva accompagnato le prime fasi della partita. C’e’ chi si lascia andare alla delusione, ma la gran parte dei tifosi si incoraggiano a vicenda, sperando ancora nel lieto fine.
Il match
Doveva essere la partita che avrebbe consegnato al Napoli il suo terzo scudetto. E invece tutto è rinviato. È una pura formalità, ovviamente (i partenopei hanno ora 18 punti di vantaggio su sei gare da disputare sulla Lazio), ma la delusione è enorme per i tifosi partenopei. Al Diego Armando Maradona finisce 1-1 il derby con la Salernitana.
È passata da poco l’ora di gioco allo stadio Diego Armando Maradona quando l’uruguaiano Mathi’as Olivera Miramontes colpisce di testa da centro area e fa capitolare il fortino della Salernitana che aveva resistito fino a quel momento all’assedio forsennato del Napoli. Un gol che fa tirare un sospiro di sollievo a milioni di tifosi e autorizza la festa che si prepara in citta’ per il terzo scudetto atteso da 33 anni.
Spalletti schiera la sua squadra con un 4-3-3: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-jae, M. Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia. A disposizione: Gollini, Marfella, Ostigard, J. Jesus, Bereszynski, Demme, Gaetano, Elmas, Ndombele’, Zedadka, Zerbin, Raspadori, Simeone. Paulo Sousa risponde con un 3-4-2-1: Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola; Mazzocchi, Vilhena, Coulibaly, Bradaric; Kastanos, Candreva; Dia. A disposizione: Sepe, Fiorillo, Lovato, Bronn, Troost-Ekong, Nicolussi Caviglia, Maggiore, Bohinen, Iervolino, Sambia, Botheim, Piatek, Bonazzoli.
Un primo tempo dominato dal Napoli che raramente, pero’, riesce a rendersi pericoloso dalle parti di Ochoa. Al sessantesimo Spalletti decide di fare due cambi: Piotr Zieliski esce sostituito da Giacomo Raspadori e Hirving Lozano da Eljif Elmas.
Due minuti dopo su corner a uscire proprio di Raspadori, l’uruguaiano Olivera anticipa tutti e batte Ochoa incrociando la conclusione di testa. Il Napoli sembra in pieno controllo quando, all’84’, Boulaye Dia segna con un magnifico sinistro a giro il gol dell’1-1 che gela lo stadio Maradona. Per il portierone granata, migliore in campo, c’e’ ancora tempo di gloria con Kvaratskhelia che si vede parare un tiro a giro. Finisce 1-1 e la festa scudetto e’ rimandata. Di poco
AGI – Dura 22 minuti l’euforia dei tifosi del Napoli. Al gol della Salernitana cala improvvisamente il gelo tra i vicoli del centro di Napoli. Dopo i botti dei petardi e dei fuochi d’artificio, le urla e i cori per uno scudetto che sembrava essere ormai vicino, per le strade e nei locali torna quel silenzio che aveva accompagnato le prime fasi della partita. C’e’ chi si lascia andare alla delusione, ma la gran parte dei tifosi si incoraggiano a vicenda, sperando ancora nel lieto fine.
Il match
Doveva essere la partita che avrebbe consegnato al Napoli il suo terzo scudetto. E invece tutto è rinviato. È una pura formalità, ovviamente (i partenopei hanno ora 18 punti di vantaggio su sei gare da disputare sulla Lazio), ma la delusione è enorme per i tifosi partenopei. Al Diego Armando Maradona finisce 1-1 il derby con la Salernitana.
È passata da poco l’ora di gioco allo stadio Diego Armando Maradona quando l’uruguaiano Mathi’as Olivera Miramontes colpisce di testa da centro area e fa capitolare il fortino della Salernitana che aveva resistito fino a quel momento all’assedio forsennato del Napoli. Un gol che fa tirare un sospiro di sollievo a milioni di tifosi e autorizza la festa che si prepara in citta’ per il terzo scudetto atteso da 33 anni.
Spalletti schiera la sua squadra con un 4-3-3: Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim Min-jae, M. Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia. A disposizione: Gollini, Marfella, Ostigard, J. Jesus, Bereszynski, Demme, Gaetano, Elmas, Ndombele’, Zedadka, Zerbin, Raspadori, Simeone. Paulo Sousa risponde con un 3-4-2-1: Ochoa; Daniliuc, Gyomber, Pirola; Mazzocchi, Vilhena, Coulibaly, Bradaric; Kastanos, Candreva; Dia. A disposizione: Sepe, Fiorillo, Lovato, Bronn, Troost-Ekong, Nicolussi Caviglia, Maggiore, Bohinen, Iervolino, Sambia, Botheim, Piatek, Bonazzoli.
Un primo tempo dominato dal Napoli che raramente, pero’, riesce a rendersi pericoloso dalle parti di Ochoa. Al sessantesimo Spalletti decide di fare due cambi: Piotr Zieliski esce sostituito da Giacomo Raspadori e Hirving Lozano da Eljif Elmas.
Due minuti dopo su corner a uscire proprio di Raspadori, l’uruguaiano Olivera anticipa tutti e batte Ochoa incrociando la conclusione di testa. Il Napoli sembra in pieno controllo quando, all’84’, Boulaye Dia segna con un magnifico sinistro a giro il gol dell’1-1 che gela lo stadio Maradona. Per il portierone granata, migliore in campo, c’e’ ancora tempo di gloria con Kvaratskhelia che si vede parare un tiro a giro. Finisce 1-1 e la festa scudetto e’ rimandata. Di poco