È il presidente Luca De Meo a presentare in quel di Barcellona, casa di Seat e del Mobile World Congress, i punti cardine degli anni futuri per il marchio spagnolo che prosegue sul suo cavallo di battaglia del pubblico giovane. Si vanno ad arricchire di contenuti le vetture Seat e ancor più le Cupra, in termini di applicazioni, connessione, condivisione ma soprattutto sicurezza a 360°. Come De Meo stesso, intervistato da Automoto.it, spiega durante un’affollata conferenza alla presenza di autorità locali, sono in sintesi quattro i punti cardine che Seat porta al Mobile World Congress 2018, dove è oltretutto la casa automobilistica maggiormente presente, almeno in forma diretta. Gli spagnoli vivono un momento forte, di crescente libertà internamente al gruppo (VW) puntando giustamente non tanto sulla parte condivisa di tecnica automobilistica pura, meccanica per intenderci, ma sui servizi, sulle applicazioni e la personalizzazione intesa anche a livello software.
Allo stand Seat di quest’affollata fiera piena di smart devices, dove anche un pass con accesso “full” da operatore ha costi e attese esorbitanti, campeggia una bianca Ateca dotata di Shazam (1) che dopo Amazon Alexa, Spotify e Waze, porta anche la App di riconoscimento musicale a bordo delle vetture Seat. Con impatto innovativo rispetto alla concorrenza ma anche per la sicurezza, contando che il 70% degli utilizzi è stimato sopra i 30 Km/h. Non manca un grande simulatore guida Connected Experience 2.0 in realtà 3D, futurista di breve, per quando ci sarà la rete 5G integrata, personalizzato con ID del singolo conducente, ad alta velocità (2) e che si avvicinerà al reale già nei primi modelli 2019 in test qui a Barcellona, grazie a Telefónica, caricando nuove applicazioni. La mole di dati della guida crescentemente connessa e autonoma sarà parallela a regole nuove e oggettivamente utile al produttore stesso, che ne prende informazione per dare ulteriori servizi ai clienti. In questo crescere di applicazioni però, Seat non metterà subito e solo elementi ludici, tipo Netflix per intenderci, ma informazioni e servizi auto, come per traffico in diretta e riparazione, secondo un approccio pragmatico utile a giovani conducenti e clienti della Casa. Tra queste due protagoniste, allo stand Seat MWC18, anche una concept Leon denominata Cristobal. Perché San Cristoforo è quello che protegge i viaggiatori per tradizione e ci sono quindici nuovi sistemi di sicurezza pronti ad aiutarlo, nel dare una mano diretta agli automobilisti, su questa vettura (3). A livello societario infine, Seat mette in campo Xmoba (4) quale vera holding di ampio respiro che si occupa di calamitare competenze esterne al mondo auto, da tutto il mondo. Xmoba sviluppa in Seat nuove attività della mobilità, assorbendo anche piccole aziende: si parte con Justmoove, piattaforma che integra un insieme di servizi come prenotazione e pagamento parcheggi, pedaggi o rifornimenti e Respiro, car sharing integrata totalmente in Xmoba. Non per soli clienti Seat, ma per chiunque ovviamente.
Concept Leon Cristobal
Da lontano appare come una normalissima Leon, quella che si trova allo Stand Seat del Mobile World Congress 2018, ma nel baule ci sono nascosti “attrezzi” degni di un film Mission Impossible. Servono per far funzionare in questo stadio iniziale i molti (15) sistemi nuovi di cui sentiremo parlare da qui a massimo otto anni (secondo i limiti che imporranno le norme di legge, più che le disponibilità della Casa) anche nei listini della Casa. Tra le tante, ci piace evidenziare il controllo per eventuali soggetti rimasti chiusi in auto, come animali ma soprattutto bimbi, che sono tutelati non solo mandando notifiche al conducente, qualora la temperatura salga o ci siano scuotimenti, ma persino migliorando l’areazione, dopo una seconda notifica e letteralmente suonando l’allarme o lampeggiando quando anche dopo ulteriori notifiche ai dispositivi non intervenga sull’auto chi possiede la App di gestione del veicolo. Sono relativamente pochi casi, in assoluto, quelli di decesso, malessere o trauma dopo inavvertita occlusione in auto; ma sempre seri e molto tragici, evitabili con questo sistema. Altro sistema sicurezza della Leon Cristobal, dopo quello non inedito oggi di protezione passanti per l’apertura portiere, è di poter vincolare l’avviamento motore all’alcoltest: anche qui una gestione tramite Smartphone, ad esempio dei genitori, non solo limita la guida a chi non sia sobrio ma avvisa anche della circostanza chi detenga la App. Seduti in abitacolo si scopre poi a cosa serva quella strana camera in mezzo al lunotto posteriore: dona la visione piena, senza limiti ai lati, da uno specchietto centrale che diventa display perdendo gli angoli ciechi. Tutti i sistemi, parlando con chi li ha sviluppati, riferiscono attualmente a vari hardware ma in futuro, integrati nella rete di bordo, saranno ridotti a un’essenza 90% software, senza ingombrare o appesantire le autovetture. L’unico attuatore in più che abbiamo visto, francamente, è quello sotto il sedile, che aggiunge, quando ci sono condizioni inadeguate alla guida, un sonoro scuotimento a chi è seduto al volante. Proprio grazie a quindici questi sistemi in Seat si parla di abbattere del 40% le principali cause d’incidente che avvengono sulle strade (per distrazioni, stanchezza, eccesso velocità o consumo di alcol) e magari ridurre anche i costi di assicurazione, specialmente per i giovani.
Cupra in primis
Parlando con De Meo e i suoi uomini di un rinnovato staff anche a livello Italia, si tocca sia il tema delle tecnologie interne all’abitacolo, recepite con maggior voracità dai mercati asiatici, sia dell’argomento EV e diesel che potrebbero “lasciare” il posto, sotto i cofani, secondo le ultime tendenze: ma come e quando? “ Non sono un mago – dice il presidente Seat – ma certo il cammino è tracciato, sarà forse a metà degli anni Venti che si incroceranno le tecnologie equiparando i costi e quindi la diffusione, non dipende poi tanto da noi quanto delle regole”. Già, ne abbiamo parlato anche di recente in occasione degli Stati Generali della Mobilità a Milano, regole e interessi contrastanti. In ogni caso, se ibrido dovrà essere il primo passo per l’elettrificazione Seat e come ammette De Meo, i crossover faranno ancora la maggior parte di evoluzione del mercato nel prossimo decennio, è logico attendersi un nuovo modello Cupra Crossover ibrido plug-in a inaugurare il filone. Perché proprio il nuovo marchio spagnolo è quello destinato ad anticipare la gamma Seat, in quanto a contenuti di frontiera (vedi nuovo e prelibato Infotainment Harman Becker) non solo prestazione pura. Sempre di Cupra continueremo a sentir parlare anche nel Motorsport e chissà che un domani, meno a breve di quello dell’ibrido stradale, non vi sia altro che il TCR, magari non sui classici circuiti o magari non a ruote coperte.
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