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Musumeci, 94% dei comuni esposti a rischio frane

Nov 14, 2023

AGI – “Noi italiani abbiamo una certa confidenza con le frane. Negli ultimi 50 anni abbiamo avuto 2.500 persone circa a causa degli eventi franosi tra morti, feriti e dispersi. Si tratta di un fenomeno che coinvolge circa due terzi delle frane europee, quindi siamo un Paese altamente esposto al rischio, con il 94% dei Comuni che in maniera diversa sono interessati dal fenomeno del dissesto”. A dirlo con un videomessaggio è il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci durante l’inaugurazione della sesta edizione dell’evento World landslide forum al Palazzo degli Affari.
“Il problema – sottolinea Musumeci – è di natura economica e sociale per i riflessi che comporta. La scienza e la tecnica hanno fatto passi da gigante, ma non sempre gli studi sono stati tradotti in azioni concrete. Servirebbe una corretta pianificazione urbanistica, molto spesso la speculazione edilizia e il governo non appropriato del territorio ha determinato eventi franosi”. 

“Serve un maggior coinvolgimento dell’Unione europea che è molto attenta al meccanismo della protezione civile e molto attenta nell’efficientamento energetico, ma abbiamo bisogno di richiamare l’attenzione di Bruxelles anche in termini finanziari, e normativi sul contrasto alle frane e al dissesto idrogeologico. Proprio per questo alla fine del mese di novembre avremo a Roma ospite il commissario europeo Lenardicic delegato ad affari umanitari con i quali affronteremo il tema legato al rischio frane e tutti rischi naturali e antropici”. 

“L’Italia – spiega Musumeci – è attenta al confronto delle comunità scientifiche e accademiche, guardiamo con interesse ai risultati che perverrà dal forum di Firenze, il nostro contributo sarà portato dal capo dipartimento Curcio che è lì con voi. Non posso che rinnovare l’apprezzamento per una iniziativa che fa onore a quanti hanno voluto e promossa in Italia, il Governo resta a disposizione a raccogliere ogni nuova proposta che possa essere utile a evitare sciagure, danni, conseguenze economiche per rendere più sicuri i territori”

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