Se le vetture elettriche ancora stentano a trovare spazio “di peso” nel mercato auto tricolore, sempre sotto quota 1% di quelle immatricolate nonostante la “spinta” industriale e politica, la tendenza di netto calo delle vetture diesel invece prosegue.

Novembre 2019, Italia: le nuove auto a benzina sfondano il 45%, quelle diesel scendono quasi al 35% del totale. Un trend che ci risparmiamo di commentare, tanto che è noto e graduale, da tempo. Non ci saranno grandi scossoni a breve, per l’auto, ma ci sono variazioni di consumo, attuali, per il gasolio. Già quello che si mette nel serbatoio delle vetture turbo diesel ma anche di trattori, mezzi di ogni genere e cisterne per riscaldamento. Spesso è oggetto di cronaca per furti e commercio non trasparente, il gasolio, proprio perché costa comunque caro, ha del valore economico, importante.

Eppure la teoria, persino una legge, economica dicono che se scende la domanda, il prezzo potrebbe assecondarla… Ma la teoria dei mercati perfetti non si applica nemmeno nelle più regolamentate piazze finanziarie, figuriamoci alla pompa carburante. Pare così che anche se in Italia ci si metta il clima, con inverni meno rigidi, a rendere meno usato il gasolio, questo potrà continuare a costare sempre similmente. I consumi di gasolio tricolori a novembre segnano -138mila tonnellate rispetto all’anno precedente, ovvero quota 2,15 milioni di tonnellate circa e un – 6%.

A livello di prodotti petroliferi in generale, il calo è presente ma molto inferiore, in particolare aumentano lubrificanti e carboturbo (cherosene per uso aviazione) a bilanciare i picchi negativi di olio combustibile e gasolio per motori. Ma ai dati dell’Unione Petrolifera, come si anticipava, non corrisponde un prezzo medio del gasolio alla pompa in discesa: rilevato dal Ministero a novembre, resta stabile negli ultimi mesi, con 1,47 euro per litro.