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Morte Dario Fo, a Milano spunta l’idea: “La Palazzina Liberty porterà il suo nome”

Ott 13, 2016

Se ne è andato all’ospedale Sacco, Dario Fo. E non nella casa di Porta Romana piena di ricordi, di vita, di volumi e dipinti, dove appena un mese fa aveva presentato il suo ultimo libro, Darwin. Anche se è tutta Milano a raccontare qualcosa di lui. Dalla Brera degli anni della formazione artistica e degli incontri al bar Giamaica fino a Palazzo Reale, che lo ha omaggiato durante il mandato di Giuliano Pisapia ospitando una sua mostra. Dal Piccolo Teatro fino a quella Palazzina Liberty, che negli anni Settanta divenne la casa del suo ‘Collettivo teatrale la Comune’ e la sede di tanti spettacoli. Un simbolo che, adesso, il Comune potrebbe anche intitolargli.

“PERSONAGGIO UNICO”: COSI’ IL MONDO DELLA CULTURA RICORDA IL NOBEL

Per Milano, Fo si è anche impegnato politicamente: candidandosi alle primarie per il sindaco del centrosinistra del 2006, poi vinte dall’ex prefetto Bruno Ferrante (che lui chiamava Ruzzante), battendosi per il referendum ambientale sull’aria pulita nel 2001, un altro suo grande impegno insieme alla moglie Franca Rame. E ora è il sindaco Beppe Sala a ricordarlo così: “La scomparsa di Dario Fo ci colpisce nel profondo. Perdiamo uno dei più grandi rappresentanti della letteratura, del teatro e della cultura milanese e italiana. Fo è stato uno dei migliori interpreti della storia del nostro tempo. Milano non dimenticherà i suoi insegnamenti”.

E’ alla Palazzina Liberty però che, come molti milanesi, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno lega il suo primo ricordo personale di Fo: “Mio padre mi portò, bambino, a vedere Mistero Buffo. Fu un’esperienza enorme, fortissima”. Un incontro con il teatro “e la sua grande capacità di autore e insieme interprete delle proprie opere”. Proprio Fo inaugurò insieme all’ex sindaco Giuliano Pisapia il giardino dedicato a Franca Rame: uno spazio verde tra le vie Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e Roberto Tremelloni, nel quartiere Adriano a nord della città.

Adesso Del Corno dice: “Dobbiamo definitivamente sgombrare il campo da questa infantile reazione immediata di intitolare vie nel momento della scomparsa di una persona. La legge impone un tempo

minimo di dieci anni per un motivo: sarà una prossima giunta a dedicare a Dario Fo una strada”. Eppure, ecco il rilancio: “Nel solco dell’importante sviluppo della città in termini di identificazione dei propri luoghi di cultura, qualora la famiglia lo ritenesse opportuno e si aprisse un dibattito, sarebbe una buona idea intitolargli la Palazzina Liberty”.

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