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Moncalieri, sui social minacce d morte al sindaco per non aver chiuso le scuole

Nov 27, 2019

Ha deciso di tenere aperte le scuole lunedì ed è stato coperto di insulti sui social. Poi si è preso 24 ore di tempo, ha scelto di non denunciare i ragazzi che gli hanno augurato la morte ma ha pubblicato i post di minaccia lasciati sulla sua pagina Facebook. Il protagonista è Paolo Montagna sindaco di Moncalieri, alle porte di Torino, uno dei comuni coinvolti dalle abbondanti piogge del week end e già protagonista in passato, di alluvioni e allagamenti, l’ultima volta tre anni fa. Domenica alle 18,30, quando le piogge incessanti dei giorni precedenti hanno iniziato a diminuire il sindaco ha avvisato tramite la sua pagina social che il giorno dopo le scuole sarebbero state aperte, come per altro anche a Torino. Una decisione che però ha scatenato insulti e odio social. Da chi lo ha definito “capo della camorra” a chi ha augurato la morte sua e della madre. Frasi stigmatizzate anche da altri utenti social che, magari non condividendo la decisione del primo cittadino, hanno però preso le distanze dalle prese di posizione ingiuriose.

“Superata l’emergenza, voglio prendermi lo spazio per rispondere ai ragazzi che sui social hanno commentato la mia scelta di tenere aperte le scuole” scrive ora Montagna. “Qualche annetto fa, come voi, ho avuto 16, 17, 18 anni. E mentre facevo tante cazzate, ho avuto la fortuna di incontrare chi, facendo anche fatica, mi instillava il dubbio che si potesse fare in un altro modo. È un dubbio che vi auguro di ascoltare, sempre. Per questo, a chi mi ha consigliato di denunciare chi ha scritto questi commenti, ho spiegato che non è questo il mio compito. Ho spiegato che i ragazzi hanno bisogno di modelli e di esempi, non di lezioni di comportamento”. Il sindaco poi invita i ragazzi al confronto: “come sindaco compio scelte ogni giorno e mi sforzo di fare le scelte che ritengo più giuste, non sulla base del consenso che possono produrre, ma si fondano su quello che ritengo l’interesse di Moncalieri e dei moncalieresi”.

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