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Meloni-Report, scintille alla Camera – Adnkronos

Nov 4, 2019
Meloni-Report, scintille alla Camera

(Fotogramma)

Pubblicato il: 04/11/2019 16:25

Scintille alla Camera tra Giorgia Meloni e il giornalista di ‘Report’ Giorgio Mottola. Oggetto del contendere il servizio mandato in onda il 28 ottobre scorso su Rai3 dal titolo ‘La fabbrica social della paura‘.

Per la presidente di Fratelli d’Italia si tratta di ”giornalismo spazzatura, davvero vergognoso, costruito solo su falsità”, per ”discreditare la mia persona, il mio partito e tutto il mio staff” che lavora sui sociale. ”Io non faccio parte di nessuna internazionale sovranista, mi chiedo come sia possibile che la Rai si presti” a questo gioco, tuona l’ex ministro in una conferenza stampa a Montecitorio convocata proprio per risponde alle accuse a lei rivolte da ‘Report’. Mottola replica: ”Ci siamo limitati a mettere in fila delle anomalie, venga in trasmissione per approfondire l’argomento in un’altra puntata”. ”Piuttosto, ci vuole chiarire una volta per tutte quale sia il ruolo di Bannon per Fdi?”.

Meloni, seduta al fianco del suo staff che gestisce i social di Fdi, contesta uno per uno i dati esposti da ‘Report’ e ‘lancia’ anche un video per ”smontare” le ”tesi costruite ad arte per screditare la mia persona e l’intero partito”. L’ex ministro perde la pazienza quando mostra ai presenti come la trasmissione di Rai3 ha presentato il servizio: ”Si arriva addirittura a sovrapporre le posizioni politiche di Fdi, mandando in onda le immagini dell’uomo che in Nuova Zelanda è entrato in una moschea e ha sparato e ucciso 50 persone… Ma di che stiamo parlando, questa è spazzatura giornalistica, vergogna!”. “Le tesi che ‘Report’ cerca di dimostrare – si sfoga – è che ci sarebbe una regia sovranista occulta internazionale, tendenzialmente filo russa ma con l’aiuto di Steve Bannon, quindi anche americana, che consentirebbe alla sottoscritta di diffondere contenuti sui social in modo anomalo. E l’anomalia sarebbe che utilizziamo account fake, cioè bot, pagati, per retwittare i nostri contenuti e renderli più visibili. Io non faccio parte di nessuna internazionale sovranista e di soldi per comprare account fake non he no mai avuti”.

In sala stampa c’è Mottola, autore del servizio ‘incriminato’ che ‘difende’ il suo lavoro. Ne nasce un lungo botta e risposta, a tratti animato, con Meloni. Il battibecco va avanti per un quarto d’ora. Mottola esordisce: ”Sono molto contento che abbiate iniziato a prestare attenzione ai vostri profili social. Purtroppo, siamo abituati da un po’ di anni a questa parte a una costante delegittimazione del giornalismo d’inchiesta che viene bollato sistematicamente come fake news… Sarebbe tutto veramente molto interessante se non fosse che il software che noi abbiamo usato non è ‘Audiense ‘ ma si chiama ‘Megatron’ e che le rilevazioni risalgono allo scorso maggio e sono state adeguatamente riscontrate. Se vuole, stiamo facendo delle ulteriori analisi sul suo profilo sui suoi tweet e su Fb… Se voi foste venuti da noi, invece di fare una conferenza stampa…Un politico serio che ha a cuore la democrazia del Paese, prima di accusare di fake news un servizio”, si dovrebbe fare delle domande su come viene ”manipolato il consenso”. ”Lei può ricorrere al Tribunale: se pensa che io abbia detto il falso o manipolato la verità, ha il diritto-dovere di denunciarmi e chiedere il mio licenziamento…”.

La leader di Fdi non ci sta e sbotta: ”Il software è quello che avete mostrato in tv si chiama ‘Audiense Connect’. Se ora avete scoperto che con ‘Audiense’ non regge la botta, siete voi che avete mandato in giro una fake news… Siete doppiamente falsi”. Mottola ribatte: ”Noi stiamo facendo altre analisi, se volete fare un confronto diretto tra i vostri tecnici e noi, non abbiamo nulla da nascondere, non c’è nessuna faziosità anche perché nel nostro servizio si parla anche dei Cinque stelle…”.

“Questi approfondimenti -sottolinea Meloni- io li avrei fatti lo stesso se voi me li aveste chiesti, ma nessuno me li ha chiesti. Mi avete rincorso mentre facevo un comizio in Umbria, con un foglio di carta, pretendendo che io sapessi di cosa stessimo parlando. Non ha mai chiesto per iscritto a me o al mio staff, con calma, di fare le verifiche che andavano fatte come fa il giornalismo d’inchiesta. Lei deve darmi la possibilità di dare delle spiegazioni, questo è il vero giornalismo d’inchiesta.

Mottola insiste: ”Parliamo di lei perché non ha mai chiarito il ruolo di Bannon nella sua campagna elettorale, visto che è andato solo ad Atreju e mai alla festa di altri partiti…”. La presidente di Fdi controreplica: ”L’ho incontrato nella mia vita tre volte e non lo sento da diversi mesi. Non ho alcun rapporto con lui se non quello che si è visto pubblicamente. Non c’è mai stata alcuna forma di collaborazione con Bannon. Ma vi chiedo: che c’entra tutto questo con i miei account presuntamente fasulli? Oggi ho dimostrato che avete usato il servizio pubblico per diffondere notizie false sul mio conto. E se lei dice che sta facendo altre verifiche, vuol dire che avete mandato in onda un servizio di cui non eravate certi, tentando di minare la nostra credibilità, perché non condividete le mie teorie”. Mottola chiede conto anche dell’espressione ”sostituzione etnica”, utilizzata da Meloni e da Matteo Salvini per parlare dell’emergenza migranti, un ”termine – spiega il giornalista di ‘Report’ – mai usato dal presidente Trump e che la stessa Marie Le Pen ha smesso di utilizzare”. Un “termine utilizzato dagli ambienti dell’estrema destra che hanno dato vita, purtroppo, ad attentati terroristici molto importanti. Sostituzione etnica viene usato da alcuni terroristi”.

Meloni si infervora: ”Abbiamo dimostrato come in realtà ‘Report’ avesse come interesse solo quello di minare la mia credibilità per sostenere tesi complottiste assolutamente campate in aria. Si arriva addirittura a sovrapporre le posizioni politiche di Fdi con un signore che in Nuova Zelanda è entrato in una moschea e ha sparato 50 persone… Questa è spazzatura giornalistica, sono tutte falsità e noi le abbiamo smontate una per una e diciamo agli italiani ‘attenzione, perché ‘Report’ non è affidabile, quello che era il principale programma di inchieste sul servizio pubblico oggi è diventata una trasmissione che fa giornalismo di teorema per colpire evidentemente gente che non gli fa simpatia‘…”. “Se prima di fare quel servizio drammaticamente mistificatorio e insultante verso di noi -avverte al termine della conferenza stampa- mi avessero chiesto conto di una cosa che non avevo alcuna difficoltà a dimostrare, così come ho fatto oggi, lo avrei fatto prima. Oggi mi dicono da ‘Report’ che stanno raccogliendo altri dati. Quindi, avete mandato in onda un servizio su dati falsi o dati di cui non eravate convinti per dimostrare cosa? Perché se siete una trasmissione d’inchiesta, prima raccogliete tutti i dati, siete certi di quello che state dicendo, e poi lo dite”. “Non è -si sfoga- che cambiate versione sulla base del fatto che qualcuno, come noi, vi smentisce perché avete mandato in giro dei dati surreali, tra l’altro con un presunto esperto utilizzato dal servizio pubblico… Un presunto esperto che di me sui social scrive ‘la Meloni può andare a fare la lavapiatti a Londra perché parla bene in inglese…’. Ma di che stiamo parlando, con i soldi degli italiani?”.

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