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Manovra, Bankitalia incalza sul Recovey plan: “Sia dettagliato, evitare sprechi”. Istat: “Donne più colpite da crisi”

Nov 24, 2020
MILANO – Il contraccolpo del ritorno pandemico, dopo il rimbalzo economico del terzo trimestre, fa mettere in conto a Bankitalia una ripresa del 2021 più lenta di quanto si potesse prevedere alla fine dell’estate. E anche per questa ragione i ritardi sul Recovery Fund o un eventuale uso non ottimale dei miliardi europei è da evitare a ogni costo.

Assegno unico: “Attenzione effetti disincentivo lavoro”

In audizione sulla legge di Bilancio (la Manovra per il prossimo anno che s’intreccia con i decreti Ristori e la programmazione degli interventi europei), Eugenio Gaiotti, capo del dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, alle commissioni Bilancio di Camera e Senato ha spiegato che la ripresa nel 2021 sarà “verosimilmente più lenta del previsto”. Nel quarto trimestre 2020, ha detto “è plausibile una flessione del Pil anche se più contenuta rispetto alla primavera. È probabile che il risultato per l’anno risulti comunque in linea con quanto prefigurato in ottobre”.

Quanto al piano Next generation Eu, “l’entità dell’effetto macroeconomico dei progetti di investimento e di riforma dipenderà soprattutto dalla loro definizione concreta nell’ambito del Piano nazionale di rilancio e resilienza e dalla loro attuazione tempestiva. Andrà posta grande attenzione alla fase esecutiva, precisando i dettagli ed evitando sprechi, ritardi e inefficienze” – ha rimarcato Gaiotti. “Come abbiamo sottolineato più volte, il programma Next Generation EU – ha aggiunto – è un’occasione da non perdere per rilanciare la crescita e la produttività dell’economia italiana”.

Venendo ai più stretti contenuti della Manovra, dalla quale si attende un impulso di 2 punti di Pil all’anno nel 2021-22 Bankitalia ha ricordato l’importanza dell’impegno dispiegato per tamponare la crisi e ammonito: “In prospettiva, passata la fase emergenziale andranno attentamente valutati i costi di un prolungamento delle diverse misure oltre quanto richiesto dalla durata della crisi”. Tra i singoli provvedimenti, sull’assegno unico per la famiglia che inizierà ad arrivare a luglio Palazzo Koch invita a valutare in particolare “l’opportunità di contenere gli effetti di disincentivo all’offerta di lavoro che potrebbero derivare dall’utilizzo dell’Isee come indicatore per quantificare l’ammontare del beneficio e la possibilità di correggere la penalizzazione per i figli dei nuclei familiari numerosi beneficiari del Reddito di cittadinanza, con il quale l’assegno sarà congiuntamente erogato”.

Istat: nuovi nati nel 2021 previsti al minimo, sotto 400 mila

Sui profili maggiormente impattati dalla crisi si è concentrata l’Istat, rilevando che in linea generale ha interessato di più il Mezzogiorno e i giovani. “Ma questa volta sono state soprattutto le donne – maggiormente impiegate nei servizi (il settore più colpito con 809 mila occupati in meno rispetto al secondo trimestre 2019) e in lavori precari – a subire gli effetti maggiori: nel secondo trimestre del 2020 si contano 470 mila occupate in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente (323 mila in meno tra quelle con contratto a tempo determinato) e il tasso di occupazione femminile 15-64 anni si attesta al 48,4%, contro il 66,6% di quello maschile, collocandoci al penultimo posto della graduatoria europea, appena sopra la Grecia”, ha rimarcato il presidente Gian Carlo Blangiardo. “I dati sull’occupazione femminile in Italia permangono preoccupanti nonostante il livello di istruzione femminile sia sensibilmente maggiore di quello maschile”, ha aggiunto. Secondo Blangiardo, un effetto della crisi impatterà anche la demografia: dopo il minimo di 420 mila nuovi nati del 2019, le previsioni sono ancora in calo: 408 mila quest’anno e 393 mila nel 2021.

Guardando invece ai settori coinvolti dalle restrizioni e ai contraccolpi sul lavoro, l’Istat ha elencato le figure professionali più colpite: spiccano camerieri, baristi, cuochi, commessi ed esercenti delle vendite al minuto, collaboratori domestici e badanti; tra le poche professioni in crescita si segnalano invece i tecnici programmatori o elettronici e gli addetti alle consegne.

Corte dei Conti: “Incertezza su riforma fisco”

La Corte dei Conti mantiene l’analisi sul doppio binario della necessità delle misure emergenziali e dell’opportunità di passare a individuare riforme strutturali e investimenti. In particolare, dicono i magistrati contabili nella loro memoria, su questo secondo versante “non si può non rilevare come la mancanza di elementi qualificanti delle misure che si intende assumere in temi di particolare rilievo, come quello della riforma fiscale rischia di depotenziare anche lo stesso effetto di stimolo atteso dalle misure”. Secondo la Corte “la presentazione, in contemporanea con la legge di bilancio, di disegni di legge delega, che delineino i profili dei principali progetti di riforma, avrebbe chiarito le direttrici su cui ci si intende muovere e reso più consistente l’impatto sulla crescità. Quanto alle entrate, “è importante l’impegno di destinare alla riduzione della pressione fiscale le risorse recuperate con lo sforzo per il riassorbimento di sacche di evasione ed elusione. Tuttavia, la perdurante mancanza di un disegno definito per l’intervento sulla composizione del prelievo e i ritardi accumulati dalla struttura amministrativa per la sospensione dell’attività di accertamento riducono il carattere operativo della misura, mentre ancora incerte sono le modalità e i tempi della riformà, aggiunge la Corte, facendo riferimento ai “numerosi rinvii di azioni per liberare risorse per una riduzione dell’onere fiscale e mantenere i conti pubblici su un percorso di riduzione del debito”.

Cnel: “Superare logica emergenza”

Discorso simile per il Cnel che suggerisce di evitare interventi troppo frammentati e pensare invece a misure strategiche di ampio respiro e con effetti di lunga durata. E’ questa l’indicazione arrivata dal presidente del Cnel, Tiziano Treu, in audizione sulla manovra davanti alle Commissioni bilancio di Camera e Senato. “L’azione di Governo in questi mesi ha dovuto fronteggiare situazioni di disagio e gravi criticità economiche sociali, per rispondere alle quali ha moltiplicato i provvedimenti di emergenza, con un susseguirsi di interventi di ristoro a favore di imprese e di lavoratori. – ha spiegato Treu – Il Cnel ha riconosciuto che molti di questi interventi sono stati necessari per fronteggiare le criticità della emergenza, e hanno permesso di ridurne l’impatto sulle persone sulle famiglie e sulle imprese. Tuttavia, non possiamo non rilevare che la loro grande frammentazione rischia di ridurre la efficacia delle misure e di disperdere risorse e che la gran parte delle disposizioni della legge risente ancora troppo della logica dell’emergenza, a scapito delle indicazioni circa le priorità strategiche che devono sostenere la manovra e che sono necessarie per affrontare le grandi sfide dei prossimi anni”.

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