Non si allenta la morsa del gelo in Puglia. L’eccezionale ondata di maltempo sta provocando numerose criticità con comuni e masserie isolati a causa della neve, ospedali come il Miulli ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, difficilmente raggiungibili, strade impraticabili con neve e ghiaccio, produzioni agricole distrutte. Gli aeroporti sono aperti a singhiozzo. Quasi tutte le scuole della Puglia rimarranno chiuse lunedì 9 gennaio.
A Bari non nevica, ma le strade sono piene di ghiaccio e il sindaco Antonio Decaro ha vietato la circolazione delle auto senza catene o pneumatici da neve e ha prolungato la chiusura delle scuole anche a martedì 10. La zona più colpita dalle nevicate è quella della Murgia: Cassano, Altamura e Santeramo sono praticamente isolati: nella zona la neve raggiunge anche i due metri. Molte famiglie non hanno l’acqua a causa delle tubature ghiacciate. In altre zone manca la luce. Emergenza anche a Gioia del Colle e nel Tarantino, soprattutto nei comuni sulla fascia occidentale della provincia. La situazione è critica a Laterza, a Mottola e anche a Castellaneta.
Stanno bene e hanno trascorso la notte al caldo i turisti di Taiwan che sono stati tratti in salvo dopo essere rimasti bloccati a causa della neve, per circa 20 ore, tra Matera e Laterza a bordo di un autobus. Nel Tarantino sono chiuse quasi tutte le strade: è invece percorribile con catene o con pneumatici da neve la 106 ionica. Non sono percorribili quasi tutte le strade anche sul Gargano e sul Subappennino dauno. Fitta nevicata anche a Brindisi, sabato 7, dove sono stati utilizzati mezzi spargisale. A Lecce è scattato il piano di emergenza.
Coldiretti ha già cominciato la conta dei danni: migliaia di ettari di verdure pronte per la raccolta e bruciate dal gelo, serre danneggiate o distrutte sotto il peso della neve, animali morti, dispersi e senz’acqua perché sono gelate le condutture, ma anche aziende e stalle isolate che non riescono a consegnare il latte quotidiano e le verdure. Il gelo ha colpito più duramente in regioni come la Puglia e la Basilicata, dalle quali provengono una buona parte degli ortaggi consumati
dagli italiani con le forniture che sono ora a rischio.“Non sono solo colpiti però gli ortaggi invernali in campo, come piselli e carciofi bruciati dal gelo, ma anche – rimarca la Coldiretti – Gravi i danni si sono verificati sugli agrumeti, così come per i vigneti di uva da tavola che hanno ceduto sotto il peso della neve. Preoccupano le condizioni degli animali allevati allo stato brado che si trovano senza alimentazione e non possono essere raggiunti”.