LO SCENARIO
Mezza Italia potrebbe finire da domenica prossima nelle due liste alte di restrizioni. Le ordinanze del ministro della Salute arriverebbero dopo la pubblicazione del nuovo report Iss, venerdì 15 gennaio, e le nuove classificazioni diventerebbero operative dal 17
Mezza Italia potrebbe finire da domenica prossima nelle due liste alte di restrizioni. Le ordinanze del ministro della Salute arriverebbero dopo la pubblicazione del nuovo report Iss, venerdì 15 gennaio, e le nuove classificazioni diventerebbero operative dal 17
14 gennaio 2021
2′ di lettura
La stretta prevista dal nuovo decreto legge anti-Covid approvato dal Consiglio dei ministri, con la proroga dello stato di emergenza al 30 aprile e lo stop agli spostamenti tra le regioni fino al 15 febbraio, potrebbe essere solo un primo passo del governo nella direzione di misure più stringenti. Nelle prossime ore potrebbe essercene un altro. Mezza Italia potrebbe finire da domenica prossima nelle due liste alte di restrizioni. Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna (attualmente arancioni) sarebbero vicine alla zona rossa (più probabile il primo caso; rischiano le altre due), mentre 9 regioni si sposterebbero dalla gialla all’arancione. Le ordinanze del ministro della Salute arriverebbero dopo la pubblicazione del nuovo report Iss, venerdì 15 gennaio, e le nuove classificazioni diventerebbero operative dal 17 (per sabato 16 l’ipotesi prevalente è che resti valida l’attuale colorazione).
Boccia incontra gli enti locali
Allo stato attuale, in attesa che domani pomeriggio venga pubblicato il nuovo rapporto di monitoraggio settimanale Iss (Istituto superiore di sanità) -ministero della Salute, si tratta di scenari. Ma, se si prendono in considerazione alcuni elementi (le parole del ministro della Salute Roberto Speranza in occasione dell’informativa in parlamento sulle misure del nuovo Dpcm anti-Covid, l’ultimo monitoraggio settimanale e l’andamento della curva dei contagi nelle singole aree, con le terapie intensive che sono tornate sopra la soglia d’allerta del 30%), questi scenari hanno a disposizione buone carte per essere confermati nelle prossime ore, e diventare realtà. Nelle prossime ore un nuovo vertice tra il ministro per gli Affari regionali Boccia, il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri e gli enti locali dovrebbe delineare ulteriormente il quadro.
I DATI DEL CONTAGIO
Nove regioni a rischio arancione
Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna potrebbero dunque passare dall’arancione al rosso, con la prima a essere quasi in quella situazione (secondo l’ultimo report Iss ha un indice di contagio Rt pari a 1,27, dove la soglia è 1,25), e le altre due a rischiare ( con un Rt rispettivamente pari a 1,04 e 1,05). Potrebbero passare invece dal giallo all’arancione (bar e ristoranti solo per asporto e diviento di spostarsi anche tra comuni) Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, province autonome di Trento e Bolzano.Toscana, Sardegna, Molise, Abruzzo e Valle d’Aosta potrebbero rimanere in zona gialla, mentre la Calabria resterebbe arancione. A chiarire il quadro sarà il report della cabina di monitoraggio, di cui si avrà una bozza già nelle prossime ore.
Speranza: terapie intensive sopra soglia critica del 30%
In attesa che il prossimo dossier sui territori finisca sul tavolo del ministro della Salute, è stato proprio quest’ultimo a delineare un quadro difficile. Nell’informativa in parlamento Speranza ha fatto presente che i numeri sono in peggioramento. «A livello nazionale – ha messo in evidenza – il tasso di occupazione delle terapie intensive torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30% e c’è un drammatico mutamento dell’indice di rischio attribuito alle Regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso».