AGI – “Vi prometto che alla fine riuscirò a far dire a Papa Francesco ‘papele papele'”. Lino Banfi scherza con i giornalisti durante la presentazione in Vaticano dell’evento “La carezza e il sorriso”, l’incontro che il Pontefice avrà con nonni, anziani e nipoti, sabato prossimo nell’Aula Paolo VI, promosso dalla Fondazione Età Grande.
Banfi ha raccontato della sua amicizia con Francesco, suo coetaneo (“ridiamo tanto insieme”), anche se, ha sottolineato l’attore, “io ho 6 mesi più di lui e quindi gli dico ‘Santità, mi deve rispetto… e lui sorride”. “La nostra amicizia si sta sempre più fortificando: c’è un’attrazione reciproca, abbiamo la stessa età e molte affinità. Veniamo da famiglie ‘blasonate’, di conti che non tornavano mai. Lui mi chiama il nonno d’Italia, io lo chiamo ‘l’avuelo del mundo’ (nonno del mondo), e così esorterò a chiamarlo in coro nell’incontro di sabato”.
Banfi ha anche riferito di un recente incontro con il Papa, al quale ha consegnato una sua piccola poesia che poi ha letto ai giornalisti: “Ci invita a pregare per la martoriata Ucraina, e anche per Israele e la Palestina. E tutti, oggi, insieme a Papa Francesco, nonno del mondo, dandoci la mano, nonni e nipoti, faremo come un girotondo. Non e’ con questo gesto che la guerra finirà, ma qualcosa di buono certamente ne verrà”.
L’evento
L’evento di sabato, ha spiegato Mario Marazziti, della Fondazione Età Grande, vedrà, prima dell’arrivo del Pontefice, un dialogo tra Lino Banfi e monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, sul rapporto tra nonni e nipoti. Sul palco anche Al Bano ed Eleonora Daniele presenterà il tutto.
Ci sarà anche il coro della diocesi di Roma, diretto da monsignor Marco Frisina. Quando il Papa sarà in Aula, sono prevista delle testimonianze, tra cui quella di un’anziana di 91 anni, Sofia Soli che, diventata vedova, ha scelto di vivere con altri anziani.
“E’ un evento che si iscrive in una condizione storica”, ha invece sottolineato monsignor Vincenzo Paglia. “Per la prima volta convivono in tantissimi Paesi – in Italia certamente – quattro generazioni insieme: non era mai accaduto prima. È come se fosse apparso, negli ultimi decenni, il quarto piano di un palazzo che descrive le generazioni. Questo palazzo si è riempito man mano di innumerevoli inquilini e non ce ne eravamo accorti. Lo abbiamo scoperto soltanto, amaramente, durante il Covid perché il quarto piano, quello degli anziani, è stato il più falcidiato, li avevamo già scartati”.
In Italia, ha aggiunto, “ci sono 14 milioni di persone sulle quali non c’è un pensiero politico, economico, sanitario, culturale e neanche religioso. Abbiamo persino paura di usare la parola ‘vecchio’. L’incontro di sabato “non sarà solo un evento bellissimo ma può significare un cambio di passo all’interno della cultura, della società, dell’economia e della religione, sulla scorta delle indicazioni che il Santo Padre ci ha dato, con le sue 19 catechesi sulla vecchiaia, su come vivere cristianamente quei trent’anni in più che rimangono dopo la pensione”. Paglia ha infine ricordato che con la legge 33 il governo “ha riorganizzato radicalmente la nuova assistenza per gli anziani. Mi auguro possa essere un esempio contagioso anche per tanti altri Paesi”.