Valerio Spadoni nasce il 15 aprile 1950 a Lugo di Romagna, un piccolo comune della provincia di Ravenna, ed è figlio d’arte. Suo padre Domenico, infatti, giocò nel campionato di Serie A nei primi anni ’40 con la maglia del Modena. Valerio invece inizia la carriera da calciatore con il Baracca Lugo in Serie D prima di passare all’Atalanta. Con i bergamaschi, in A, non riesce a collezionare una presenza a causa di un infortunio. Ritrova il campo con il Rimini in Serie C e approda poi alla Roma nel 1972 nel massimo campionato italiano. La società capitolina acquista Spadoni e lo fa esordire con la maglia giallorossa in estate nella Coppa Anglo-Italiana, vinta con tre suoi gol. Proprio la prima stagione nella Capitale, con sette reti all’attivo, è la più prolifica di quelle trascorse dall’attaccante in giallorosso.
Spadoni, l’infortunio e il ritiro
La sfortunata carriera calcistica di Spadoni è segnata dall’infortunio nella sfida casalinga della Roma contro l’Inter allo stadio Olimpico il 25 gennaio 1976. È il 22′ del primo tempo, Spadoni carica il tiro ma Graziano Bini, difensore nerazzurro, anticipa di un soffio l’attaccante della Roma e con l’altra gamba colpisce il ginocchio del giallorosso, che crolla a terra e lascia il campo piangendo con le mani tra i capelli. Già l’anno prima, per un altro problema fisico contro il Milan, era rimasto fermo quattro mesi. Per Spadoni si tratta dell’ennesimo infortunio grave. La mezz’ala, più che punta vera e propria, chiude anzitempo la stagione ma non solo. Lo scontro di gioco con Bini e l’infortunio compromettono per sempre la carriera del calciatore, costretto a 25 anni e dopo 80 presenze in Serie A, a ritirarsi e chiudere con il calcio giocato. Spadoni, però, rimane per sempre nel cuore dei tifosi romanisti.
