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L’Ema dà il via libera ai vaccini per i bambini. Presto l’ok anche in Italia

Nov 25, 2021

Dopo gli Stati Uniti e Israele, ora anche l’Ema apre in Europa la possibilità di vaccinare contro il Covid i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni con il vaccino di Pfizer. Il processo di valutazione è durato poco più di un mese. Oltre ai dati dei trial presentati dall’azienda farmaceutica, nel corso di novembre sono arrivati anche quelli degli Stati Uniti dove sono già stati vaccinati circa un milione di bambini in questa fascia d’età.

In base a uno studio condotto da Pfizer e realizzato su 2.268 bambini di età tra i 5 e gli 11 anni, il suo vaccino è efficace quasi al 91 per cento nel proteggere dall’infezione e ha eventuali effetti collaterali temporanei, come dolore alle braccia o febbre. Il dosaggio usato è però inferiore a quello degli adulti: per i bambini la dose è pari a 10 microgrammi anziché 30. Le due iniezioni vengono fatte a distanza di 21 giorni.

Ora anche l’Europa potrà estendere la campagna vaccinale ai più piccoli per contrastare la diffusione di contagi che sta colpendo in particolare proprio le fasce d’età più giovani. In Italia il via libera dell’Aifa potrebbe arrivare già dal prossimo lunedì.

 

Per quanto riguarda il nostro paese, dall’inizio della pandemia allo scorso 17 novembre sono stati segnalati 808.228 casi nella fascia d’età 0-19 anni. Di questi, 241.739 sono quelli che hanno riguardato la fascia 6-11 anni. E ancora, sono stati 8.557 i ricoveri complessivi per gli under 19, e 1.407 tra i bambini di 6-11 anni. Quanto ai ricoveri in terapia intensiva, 251 sono stati quelli complessivi e 36 quelli tra i bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Segnalati purtroppo anche 34 decessi, dei quali 9 tra i 6 e gli 11 anni.

Dati di certo non allarmanti dal momento che, come noto, il Covid ha raramente effetti pesanti sui più giovani. Ma che smentiscono la narrazione di taluni sulla totale assenza di ripercussione della malattia sui più giovani visto i migliaia di ricoveri. Oltre a questo va poi aggiunto che la vaccinazione ampliata a questa fascia d’età comporterebbe anche degli indiscutibili vantaggi in termini di sanità pubblica permettendo all’Italia di avere un copertura ben superiore al 90 per cento, in modo da rendere sempre più difficoltosa la circolazione del virus.

Per il presidente del Consiglio superiore di sanità, nonché componente del Cts, Franco Locatelli si tratta di un “vaccino assolutamente sicuro. In parte i bambini vanno pure protetti dalle, seppur rare, manifestazioni gravi o prolungate di Covid, anche per permettere loro di avere tutti gli spazi di socialità che meritano e per contribuire a ridurre la circolazione virale. Credo che siano buonissime ragioni per vaccinare i bambini”.

Questo trend di crescita dei casi tra i più giovani non riguarda solo l’Italia. All’Ema sono stati segnalati casi solo da dieci dei 27 paesi della Ue: Italia, Austria, Cipro, Finlandia, Germania, Irlanda, Slovacchia, Svezia, Lussemburgo e Malta. E nonostante la parzialità del report, in questi territori si sono contati 820mila contagi sintomatici pediatrici e 9.624 ricoveri ospedalieri con conseguenti problematiche legate al long covid.

Sono di questi giorni le notizie provenienti dalla Francia che parlano di un tasso di incidenza dei contagi da coronavirus tra i bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni che si è moltiplicato per 2,5 e che è attualmente a 340 casi per 100mila abitanti, contro una media nazionale per gli adulti ferma a 191. 

Negli Stati Uniti poi, dove come dicevamo la campagna vaccinale per i più piccoli è già partita, ci sono stati quasi 2 milioni di casi di Covid nella fascia 5-11 anni durante la pandemia. “A metà ottobre 2021, i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni hanno subito più di 8.300 ricoveri e quasi 100 decessi a causa del Covid. In effetti, il Covid è una delle prime 10 cause di morte per i bambini dai 5 agli 11 anni”, spiegano i Cdc, ossia i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie negli Usa. I bambini che vengono infettati “possono anche sviluppare gravi complicazioni come la sindrome infiammatoria multisistemica, una condizione in cui diverse parti del corpo si infiammano, inclusi cuore, polmoni, reni, cervello, pelle, occhi o organi gastrointestinali. Dall’inizio della pandemia – concludono i Cdc – sono stati segnalati più di 2.300 i casi segnalati nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni”.

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