• 10 Novembre 2024 22:53

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Legambiente: in Italia il cemento «divora» 8 km di coste l’anno, record in Sicilia

Giu 28, 2016

Pi della met delle coste trasformate dal cemento al ritmo di 8 km l’anno, un terzo delle spiagge minacciate dall’erosione, plastica e scarichi cittadini che mettono sempre pi a dura prova l’habitat marino. inquietante la situazione delle coste italiane secondo Legambiente, che oggi ha presentato a Roma il Rapporto Ambiente Italia 2016 – Presente e futuro delle aree costiere in Italia. Una fotografia di oltre 7mila km di coste minacciati dalla pressione di cemento e inquinamento e sui quali pesano – dicono gli ambientalisti – le conseguenze di politiche miopi e inefficienze storiche.

I numeri

Secondo il rapporto – curato dal vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini con Sebastiano Venneri e Giorgio Zampetti – oggi il 51% dei litorali italiani stato trasformato da case, alberghi e palazzi e, in assenza di un cambio delle politiche, la cifra destinata a crescere: negli ultimi decenni ha galoppato al ritmo di 8 chilometri all’anno. Un terzo delle spiagge, dice ancora Legambiente, interessato da fenomeni erosivi attualmente in espansione, 14.542 sono le infrazioni accertate nel corso del 2014 tra reati inerenti al mare e alla costa in Italia, vale a dire 40 al giorno, 2 ogni chilometro, ancora in crescita rispetto al 2013. L’habitat marino costantemente messo alla prova dall’inquinamento, con il 25% degli scarichi cittadini ancora non depurati (40% in alcune localit) e ben 1.022 agglomerati in procedura di infrazione europea. Il 45% dei prelievi realizzati da Goletta Verde nel 2015 risultato inquinato, mentre la plastica galleggiante (la beach litter) continua a colonizzare spiagge e fondali marini. Solo il 19% della costa (1.235 chilometri) sottoposta a vincoli di tutela.

Oltre 3mila km divorati

Dall’analisi dei 6.477 km di costa da Ventimiglia a Trieste e delle due isole maggiori (senza considerare quindi le numerose isole minori), Legambiente ha scoperto che 3.291 km sono stati trasformati in modo irreversibile da industrie e centri urbani. Tra le regioni, la Sicilia ha il primato assoluto di km di costa caratterizzati da urbanizzazione meno densa ma diffusa (350 km), seguita da Calabria e Puglia, mentre la Sardegna la regione pi virtuosa per quantit di paesaggi naturali e agricoli ancora integri.

Dal 1988 ad oggi, malgrado fosse in vigore la legge Galasso che avrebbe dovuto tutelare le aree entro i 300 metri dalle coste – denunciano gli ambientalisti – sono stati trasformati da case e palazzi ulteriori 220 chilometri di coste.

Sul fronte dell’inquinamento, poi, sono 1.022 i centri coinvolti nei procedimenti Ue per infrazione della direttiva 91/271 sulla depurazione degli scarichi civili, con sanzioni che, sottolinea Legambiente, costeranno 476 milioni di euro l’anno dal gennaio 2016 a completamento delle opere.

Liberare le coste dal cemento

Le coste sono uno straordinario patrimonio del nostro Paese – ha dichiarato Zanchini durante la presentazione del volume al quale hanno partecipato, tra gli altri, anche i sottosegretari ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni, e all’Ambiente, Silvia Velo, e il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci– che dobbiamo liberare dalla pressione di cemento e inquinamento. Il Rapporto Ambiente Italia presenta una fotografia di questi impatti con dati davvero inquietanti e studi che dimostrano come sia possibile invertire questa situazione attraverso un cambio delle politiche. Occorre – ha aggiunto Zanchini – rafforzare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici e spingere verso la riqualificazione e valorizzazione diffusa del patrimonio costiero.

© Riproduzione riservata

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close