• 3 Maggio 2024 10:20

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Le previsioni per il mercato auto nel 2022

Gen 16, 2022

La strada da percorrere è ancora molto lunga e prima di tornare ai livelli pre-Covid dovrà passare ancora del tempo. Nonostante ciò, dal mercato automobilistico sembrano arrivare buone notizie. O, almeno, queste sono le previsioni di IHS Markit, azienda londinese leader mondiale nel settore delle analisi di mercato, informazioni e soluzioni. Secondo il colosso britannico, infatti, nel corso del 2022 le vendite di auto torneranno finalmente a crescere.

Previsioni mercato auto 2022: crescono (non troppo) le vendite

Certo, le variabili da tenere in conto sono moltissime e tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro, ma i produttori auto sembrano poter finalmente guardare con maggior serenità al futuro. Secondo gli analisti di IHS Markit, nei prossimi 12 mesi si registreranno 82,4 milioni di unità vendute, in crescita del 3,7% rispetto ai risultati del 2021 (l’Italia ha fatto segnare risultati migliori, con un incremento quasi del 6%). Un dato ancora estremamente lontano rispetto dai 93,9 milioni di auto vendute nel 2018, ma comunque migliore se confrontato con 79,4 milioni di veicoli immatricolati nel corso dell’anno appena terminato.

Una previsione, ci tengono a sottolineare da IHS Markit, che potrebbe però essere rivista al ribasso se la crisi scatenata dal Covid-19 non dovesse allentare la propria morsa sul settore automotive (e l’industria dell’indotto). La nuova ondata scatenata dalla variante Omicron potrebbe infatti rallentare le vendite, con particolare attenzione per le nazioni dell’emisfero settentrionale.

Colin Couchman, direttore esecutivo settore previsioni globale veicoli leggeri di IHS Markit, ha detto che in Europa “ci si attende in particolare una contrazione degli acquisti di auto per tutto questo secondo inverno di Covid-19″. A questo, aggiunge il direttore esecutivo dell’azienda londinese, potrebbero anche aggiungersi bassi livelli di produzione, con effetti (negativi) a cascata.

La crisi dei microchip (e non solo): i rischi per il settore automotive nel 2022

Anche se la domanda dovrebbe continuare a crescere in tutte le regioni, l’ormai tristemente nota crisi dei microchip potrebbe (come accennato) rallentare ulteriormente i ritmi produttivi di tutti i marchi. Potrebbe così accadere che i produttori saranno nuovamente costretti a chiudere i loro impianti, mettendo sotto pressione le scorte disponibili e provocando nuovi ritardi nell’evasione degli ordini.

E anche una volta che i microchip dovrebbero essere nuovamente disponibili in abbondanza, altri problemi potrebbero minare il percorso di ripesa del settore automotive. Secondo Mark Fulthorpe, direttore esecutivo delle previsioni di produzione di veicoli leggeri di IHS Markit, il settore della logistica e le condizioni di salute dei lavoratori potrebbero rappresentare due nuovi colli di bottiglia per il settore automotive. “Con la diminuzione della mancanza di semiconduttori – afferma il dirigente londinese -, si possono però prevedere ulteriori rischi per il recupero, con minacce che arrivano dalla logistica, dai problemi relativi ai lavoratori e dalla carenza di materie prime”.

La ripresa definitiva nel 2023

Nonostante le difficoltà che si potrebbero palesare nel corso del 2022, l’anno successivo dovrebbe essere quello del definitivo rilancio del settore automotive. Le previsioni fatte sempre da IHS Markit parlano di un incremento delle vendite del 10%, arrivando così a sfiorare la soglia dei 90 milioni di autovetture vendute nel corso dei 12 mesi. Secondo la società di analisi e ricerca di mercato britannica, la catena di approvvigionamento dovrebbe essere in grado di supportare la produzione di 90,9 milioni di veicoli, riportando così il settore a livelli pre-pandemici.

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