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Lavoratori stranieri, nel governo braccio di ferro sull’agricoltura – Il Fatto Quotidiano

Mag 7, 2020

Continua il botta e risposta all’interno del Governo e il tema cardine rimane quello della regolarizzazione dei lavoratori stranieri proposta dalla ministra delle Politiche Agricole Alimentari, Teresa Bellanova, che ha minacciato le dimissioni in caso di bocciatura. Intervenuto a Uno Mattina su Rai 1, il capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, ha ribadito la posizione dei vertici, anche se all’interno del M5s non tutti sono compatti su queste posizioni, che esclude la regolarizzazione di massa: “Noi diciamo no alla regolarizzazione degli irregolari. Se il nostro obiettivo è sostenere l’agricoltura allora dobbiamo lavorare a misure per garantire il mercato, ma la soluzione non è la regolarizzazione, come se in agricoltura lavorassero solo migranti irregolari, un assunto sbagliato”. Gli ha risposto, ai microfoni di SkyTg24, il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, insinuando anche che l’oltranzismo pentastellato sia legato anche a motivazioni di “visibilità politiche”: “Spero si trovi una soluzione – ha dichiarato – Il piano proposto è corretto. Quel piano è un’esigenza sotto tanti aspetti. C’è rigidità soprattutto per ragioni di visibilità politiche”.

Al momento, scrive l’Ansa, le trattative avrebbero portato a un compromesso: una proroga di tre mesi del permesso di soggiorno per i braccianti cui è scaduto il contratto come lavoratori stagionali. La misura riguarderà il settore agricolo, ma anche il lavoro domestico, quindi colf e badanti. Toccherà poi ai capi delegazione nel Governo valutare se inserire il provvedimento già nel decreto maggio che andrà nel consiglio dei ministri di domani. L’ipotesi di partenza – sulla quale spingevano Teresa Bellanova e Giuseppe Provenzano (ministro per il Sud) e che aveva l’ok della titolare del Viminale Luciana Lamorgese – prevedeva una proroga di sei mesi del permesso di soggiorno. La misura punta a regolarizzare anche attraverso la richiesta del datore di lavoro, che dovrà versare un contributo allo Stato. Ma questa emersione riguarderà soltanto i lavoratori che si trovano già da tempo in Italia. Secondo le stime circolate nelle discussioni tra i ministri la platea degli interessati dalla misura potrebbe essere intorno alle 300mila persone. Non è però possibile prevedere quanti datori di lavoro vorranno assumersi l’onere di regolarizzare un dipendente.

Le minacce di dimissioni da parte di Bellanova saranno al centro del confronto che si terrà nel pomeriggio di oggi (giovedì) tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e una delegazione di esponenti di Italia Viva convocata a Palazzo Chigi. Il premier ha ribadito anche mercoledì in Senato che non c’è “alcuna ostilità nei confronti di Italia viva”, ma adesso la necessità del capo dell’esecutivo è quella di bloccare sul nascere una contesa che rischia di deflagrare. Il premier vedrà Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale del partito, Maria Elena Boschi e Davide Faraone, rispettivamente capogruppo alla Camera e al Senato. Per Iv, secondo quanto hanno riferito fonti interne del partito alle agenzie, “il fatto che Conte abbia espresso pubblicamente apprezzamento per Italia Viva e abbia annunciato di anticipare alcune aperture, come chiesto da tempo da Renzi, è visto come un fatto positivo. Sembra che abbiano capito che senza di noi non c’è maggioranza, specie al Senato. Meglio tardi che mai”.

Crimi ha continuato spiegando che il Movimento può essere favorevole a una norma che favorisca l’emersione del lavoro nero senza degenerare, aveva anticipato ieri, in una “sanatoria modello Maroni”: “Noi siamo per l’emersione del lavoro nero, quello dei migranti o meno. Su quel fronte – conclude – siamo tutti insieme, siamo disponibili”.

Anche il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, si schiera a favore della regolarizzazione: “La regolarizzazione dei migranti? Non ne farei una questione ideologica. Partiamo da un’esigenza vera, il bisogno di manodopera nelle nostre campagne, e costruiamo una soluzione che tenga insieme i diritti delle persone e le necessità delle nostre imprese agricole. Se riuscissimo a non fare speculazione politica su questo, ma a produrre una misura equilibrata sarebbe un passo avanti. Io aprirei il lavoro stagionale anche ai percettori del reddito di cittadinanza“.

Posizione simile a quella del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che invoca il modello Germania: “La regolarizzazione degli immigrati? Sono favorevole. L’ho sempre detto e sarebbe ipocrita nascondermi dietro al mio ruolo. Si tratta di scelte che spettano alla politica, ma se devo dire la mia, sceglierei la strada della Germania. Durante l’ultima crisi siriana ha saputo coniugare le esigenze umanitarie con quelle dell’economia”.

A Zingaretti, però, il nuovo scontro interno alla maggioranza non piace: “In questo momento c’è un eccesso di polemica politica e invece la politica deve concentrarsi sulle cose da fare – ha continuato – Gli italiani sono stati mesi in casa e adesso hanno bisogno del sostegno concreto della politica, è l’unica cosa che chi ha impegni politici deve fare ora, sia nella maggioranza che nell’opposizione. Il rischio adesso è quello dell’aumento delle disuguaglianze sociali, che mettono a rischio la stessa democrazia”. Se l’esecutivo non dovesse ritrovare compattezza, il segretario Dem ipotizza anche una crisi di governo: “Il governo deve dialogare con le opposizioni. Se questo governo non ce la fa vedo difficile che si possa riproporre una maggioranza diversa”. Il politico Dem torna poi anche sulla polemica riguardante la proposta della ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, sulla riduzione degli orari di lavoro mantenendo lo stesso stipendio: “È un’idea del ministro legittima. Non è mai stata discussa in nessuna sede”, ha detto.

Intanto continuano anche le critiche dell’opposizione. Oggi in conferenza stampa è intervenuto direttamente Matteo Salvini: “La Lega in piazza? Noi seguiamo le regole, come fanno tanti commercianti incredibilmente multati. Nel rispetto delle regole se ci sarà unasanatoria di centinaia di migliaia di abusivi protesteremo a nome degli italiani sia nelle aule del parlamento che fuori dalle aule del parlamento”, ha detto il leader della Lega. Che poi ha precisato: “Prorogare il permesso di soggiorno a quanti è scaduto il contratto di lavoro è un conto, ma l’idea di regolarizzare tutti è criminogena”. “Una sanatoria indiscriminata per delinquenti e spacciatori, sarebbe devastante. Un discorso diverso è per provvedimenti ad hoc e temporanei”, ha aggiunto. Salvini ha infine giudicato “allarmanti” le ennesime minacce di dimissioni da parte di un ministro.

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