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Marotta: «Juve ora vinci la Champions»

Apr 20, 2017

Andrea Ramazzotti

giovedì 20 aprile 2017 12:42

MILANO – La semifinale non gli basta. Beppe Marotta adesso vuole alzare la Champions. L’ad bianconero lo ha detto stamani, all’assemblea della Lega Serie A nella quale rappresenterà la Juventus.

Marotta, che sensazioni ha dopo il passaggio del turno?

Una grande soddisfazione e la consapevolezza di aver meritato questa qualificazione frutto della cultura di lavoro di tutta la società. E’ una soddisfazione per tutti, dirigenti, giocatori, allenatore e tifosi.

Che avversaria spera di incontrare adesso?

Ci sono i pro e i contro di ogni avversaria. Questa qualificazione non è una grande impresa se poi non saliremo sul trono dei vincitori. Ci sono ancora due ostacoli da superare e dobbiamo farlo. Adesso però c’è la rincorsa allo scudetto ed è necessario concentrarci su quella.

Qual è il segreto della Juventus?

La grande caratteristica è l’acquisizione di una forte mentalità internazionale nella società che ha scelto giocatori che prima di arrivare a Torino erano stati capaci di vincere un Mondiale o la Champions. Hanno contagiato i colleghi. Adesso c’è una mentalità forte e una qualità generale della rosa superiore al passato.

Quanti meriti ha Allegri per l’impresa di Barcellona?

Tanti meriti. La società ha supportato la sua attività e lui ha plasmato la rosa facendola diventare vincente. In tre anni con lui abbiamo conquistato due qualificazioni alle semifinali di Champions. Ha avuto un ruolo importante.

La Juventus fa paura alle avversarie?

Abbiamo trovato la mentalità giusta e con l’avvento di Agnelli il nostro ciclo è cresciuto di anno in anno.

Il prolungamento di Allegri sarà definito prima della semifinale?

Ha un contratto che scade nel 2018 e il rapporto con Allegri ha portato giovamento a tutti. Non intravediamo screzi per interromperlo.

Dybala contro il Barcellona ha fatto un ulteriore salto di qualità?

Dybala è un campione, ma il merito di questa qualificazione va a tutti i componenti della rosa, anche a chi ha giocato meno. Dybala era una promessa quando lo abbiamo preso e ora è una realtà. Ha ancora margini di miglioramento. All’inizio la nostra era stata una scelta criticata perché lo avevamo pagato molto, ma adesso credo che si sia rivelata più che azzeccata.

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