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La strategia di Ita per non essere una nuova Alitalia

Ott 16, 2021

AGI – Venerdì è stato il primo giorno di operatività per Ita Airways che, garantisce l’ad Fabio Lazzerini, sarà la “compagnia di bandiera italiana” Lazzerini ha aggiunto: “ci dobbiamo meritare di essere la compagnia di bandiera”-

I pilastri del piano

I tre pilastri del nuovo piano di Ita sono: profittabilità, sostenibilità e connettività. Lazzerini ha sottolineato: “La profittabilità rappresenta una discontinuità immensa” rispetto al passato, ha aggiunto. C’è poi la sostenibilità economica, ambientale e sociale. E poi la connettività, il paese era sottoservito soprattutto su rotte intercontinentali”.

Il nuovo logo

Il nuovo logo di Ita sarà ‘Ita Airways‘, dice ancora Lazzerini. Il nuovo logo punta a “mantenere la logica di una componente strategica senza dimenticare il passato glorioso”. Sull’acquisto del brand Alitalia, l’ad ha spiegato che “rispetta la logica di non disperdere il valore passato. A noi consente di gestire il marchio e lo faremo per un po’ di tempo”. 

Ue ci penalizza su slot

“La questione slot” nella trattativa con l’Ue “ci ha danneggiato molto”.  “Di tutte le compagnie soltanto noi siamo gli unici a doverli volare tutti al 100% o li perdiamo. E questo è un costo”, ha spiegato Lazzerini, “se non li voli gli slot li perdi”.

Attenti a risorse dei contribuenti

“Dobbiamo dimostrare ai contribuenti italiani, che sono i nostri azionisti di riferimento, che saremo attenti all’uso delle risorse”, ha rimarcato il presidente di Ita Alfredo Altavilla aggiungendo che la “redditività economica è quella che governa ogni nostra decisione”. L’obiettivo di Ita non è minimizzare le perdite. Lo ha detto il presidente esecutivo di Ita Alfredo Altavilla spiegando che “sarebbe una sconfitta per me, il management e l’azionista. Non è il nostro obiettivo”.

Alleanze entro il 2022

Sulle alleanze “sono agnostico, guardo in qualunque direzione dove c’è la possibilità di creare valore per Ita”. Lo ha detto il presidente Alfredo Altavilla spiegando che “cominceremo a lavorare la settimana prossima” con l’obiettivo di “chiudere entro il 2022”. 

Spero presto ci sia l’accordo coi sindacati

“Sono rammaricato per l’accordo non fatto ma confidente che grazie ai passi avanti degli ultimi giorni potremo sederci di nuovo al tavolo” ha detto Altavilla in merito alle trattative sul contratto con i sindacati.

La squadra

La squadra di Ita Airways è composta da 2.800 dipendenti, di cui 1.250 staff e 1.550 personale navigante. Alla data odierna, circa il 30% delle assunzioni viene dal mercato e il 70% da Alitalia, concentrato prevalentemente sul personale navigante. Nel 2022 il personale del perimetro aviation crescerà di 1.000 unità per arrivare a 5.750 persone nel 2025. Lo si legge nella nota sull’avvio della nuova compagnia. Tutto il personale di Ita Airways, condividerà un premio di risultato individuale in funzione del raggiungimento degli obiettivi di redditività dell’azienda e di soddisfazione del cliente.

Acquisto marchio per garantire stipendi Alitalia

“I soldi del marchio erano necessari per tenere in vita la gestione commissariale che significa prima di tutto pagare gli stipendi alle persone che non verranno a lavorare in Ita”, ha spiegato Altavilla.  “Nella mia testa il marchio Ita Airways c’è sempre stato.  Ma c’è sempre stata anche la necessità di acquistare il brand Alitalia. Il marchio Alitalia non poteva appartenere a nessun altro che alla nuova compagnia di bandiera di questo paese. Il marchio – ha aggiunto il manager – si porta dietro una storia che è la storia di persone che noi volevamo rispettare e fare evolvere e in questo senso che utilizziamo gli stessi colori e il richiamo al marchio originario di Alitalia”.

È già scontro con la politica

Il management di Ita ha avuto il merito di respingere tutte le pressioni politiche. Lo ha detto il presidente di Ita Alfredo Altavilla. “Ci siamo affrancati dall’ingerenza della politica” e le richieste “sono state tutte respinte”, ha aggiunto. Immediata la reazione del Pd: “Il presidente Altavilla abbia rispetto per il Parlamento. Le sue esternazioni su presunte ‘ingerenze della politica’ sono inaccettabili”, dicono Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera, e Davide Gariglio, capogruppo in commissione Trasporti a Montecitorio.    

“Se parla di ingerenze indebite, o peggio illecite, lo circostanzi subito. Se invece – prosegue una nota – si riferisce alle richieste contenute nella mozione approvata dalla Camera dei deputati martedì 5 ottobre, tra le quali vi è la richiesta di addivenire a un contratto aziendale di lavoro, di rispettare le norme di legge sulle assunzioni e di attenersi alle previsioni del contratto nazionale di settore, allora tale affermazione denoterebbe un disprezzo verso la politica e le istituzioni inaccettabile – sottolineano gli esponenti dem – da parte di un amministratore di un’azienda di Stato”. 

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