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LA FAVOLA SEMPLICI, IL BARI DI COLANTUONO E LA NOSTALGIA DI FUTURO

Mar 12, 2017

di Tullio Calzone

domenica 12 marzo 2017 01:16

BARI SORNIONE E VINCENTE – E’ un Bari sornione e vincente quello che piega il Frosinone, scaraventandolo giù dalla vetta della B, per candidarsi anche per la promozione diretta ora sette punti più su. Rivoluzionata dal ds Sogliano sul mercato di gennaio e riplasmata tatticamente da Colantuono, la compagine pugliese è la vera sorpresa di questo girone di ritorno, non solo perché delle ambizioni della Spal già si conosceva quasi tutto. Il Bari ha saputo subito rialzarsi dopo la netta sconfitta maturata sul sintetico dell’Entella nel turno precedente e riproporsi con rinnovate energie alla lunga volata di primavera ormai incombente, un viale del traguardo alla fine del quale c’è la possibilità di tornare in A, una chimera solo pochi mesi fa per i baresi.

CAPOLISTA SORPRESA – Eppure battere l’ex capolista laziale era tutt’altro che scontato per Floro Flores e compagni. Marino recrimina perché, come dopo i pari di Perugia e in casa con il Cittadella, è costretto ad accontentarsi dell’ennesima buona prestazione della sua squadra che paga, prima ancora del ko di ieri al San Nicola, proprio la frenata al Matusa, dove la vittoria era sembrata una pura formalità. Errore imperdonabile in questo torneo in cui ogni esitazione può risultare fatale.

E così anche una delle candidate più autorevoli alla A diretta deve incassare un sorpasso in vetta, una postazione che ha cambiato nuovamente padrone. In attesa dei posticipi che vedranno in campo anche il Verona di Pecchia, domina dunque la Spal, con il suo calcio semplice e spietato e un’identità che affonda le proprie radici nel passato, la vera forza di questa matricola osannata dai suoi intramontabili eroi di ieri (Edy Reja, Fabio Capello, Osvaldo Bagnoli, Ottavio Bianchi… ) ed esaltata in campo dai campioni semi-sconosciuti di oggi.

ABODI E LA NOSTALGIA DI FUTURO – D’altra parte, coniugare passato e presente è la vera mission di questa Serie B lasciata in eredità da Andrea Abodi, il manager capitolino che ha sfiorato la presidenza della Federcalcio e che in tanti vorrebbero di nuovo al timone di Lega B. Una nostalgia di futuro che vince su tutto!

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