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La sonda europea è sbarcata su Marte, la conferma attesa per le 18,30. Segui la diretta – Il Sole 24 Ore

Ott 19, 2016

I segnali continuano a singhiozzo, da 200 milioni di chilometri di distanza, ma la sonda Schiaparelli dovrebbe essere scesa su Marte. In un tweet l’Esa ha confermato che la discesa su Marte stata portata a termine, ma la conferma definitiva dell’”ammartaggio” attesa solo dopo le 18:30, quando il centro di controllo di Darmstadt, in Germania ricever il pacchetto di dati in arrivo dalla sonda. Il lander della missione spaziale europea Exomars, a guida italiana, ha portato cos l’Europa (e l’Italia) a sbarcare sul Pianeta rosso, per la prima volta.

Segui la diretta dello sbarco

Sul suolo del pianeta rosso alle 16:48 ora italiana si poser un modulo dimostratore pieno zeppo di strumentazione scientifica, in gran parte italiana, che funzioner per parecchie ore, si spera almeno due giorni. Lo scopo principale di questo modulo, peso al decollo poco meno di 600 chili, provare la tecnologia di discesa su Marte, che come Europa non abbiamo ancora, e che fondamentale per la seconda parte della missione Exomars, nel 2021, quando manderemo un rover europeo, circa 900 chili di strumentazione sofisticatissima, per cercare tracce di vita, anche solo batterica, nel pianeta. Anzi la cercheremo due metri sotto la crosta, che verr perforata fino a 2 metri con un trapano tutto italiano, un gioiello tecnologico ideato dal Politecnico di Milano.

L’atterraggio su Marte della sonda Schiaparelli

La fase finale inizier alle 16:42 e saranno 6 minuti di ansia per tutti, addetti ai lavori e semplici curiosi. La distanza infatti tale, oltre 200 milioni di chilometri, che un segnale radio per arrivare impiega sui 9 minuti, impossibile quindi pensare di controllare un volo pi che supersonico in tempo reale. Il modulo Schiaparelli – cos infatti stato nominato in onore del grande astronomo italiano che a fine ‘800 dai tetti di Brera disegn la prima carta moderna di Marte – entrer nella tenue atmosfera marziana a 120 chilometri di altezza e alla fantastica velocit relativa di 21000 chilometri all’ora. Per quanto tenue l’atmosfera porter al calor rosso lo scudo termico di cui stata dotata la sonda, poi un paracadute supersonico, pure questo di ideazione e fabbricazione nazionale, lo frener in modo robusto finch, come un’ostrica, la sonda si aprir lasciando uscire la piattaforma tecnologica vera e propria che, con i propri retrorazzi, arriver a 2 metri dal suolo alla velocit di 4 chilometri all’ora, grosso modo quella di una passeggiata un po’ veloce.

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A quel punto il colpo di teatro, frutto di un’idea dei nostri ingegneri, la sonda dai 2 metri “cadr” sulla superfice di Marte, che ha una gravit molto ridotta, circa un terzo di quella terrestre, e si appogger al terreno aiutata nell’assorbire l’impatto da una specie di paraurti. Il primo tamponamento marziano se vogliamo vederla cos. Schiaparelli atterra in una zona piana, dove gi sono “ammartati” anni fa gli americani, ma dovesse trovare un inatteso sasso, alto fino ai 40 centimetri di altezza e fino 12 gradi di pendenza, non gli far nulla.

Cos, dopo sei minuti di silenzio, spedir il suo bip di esistenza e successo della parte pi pericolosa di questa missione. Una volta arrivato gli strumenti si metteranno freneticamente a misurare temperatura, umidit, composizione dell’atmosfera marxiana e un parametro che probabilmente sembrer strano a chi legge: il grado di carica elettrica delle sabbie marziane. Siamo nella stagione delle tempeste di sabbia su quel pianeta e si vuole capire se i venti e le turbolenze sono in grado di scatenare fulmini dovuti alla sabbia, come succede nelle eruzioni di vulcani quando nelle nuvole di polvere emesse si scatenano fulmini tremendi. Immaginiamo cosa succederebbe se il rover del 2012 dovesse capitare in mezzo ai fulmini: in un attimo altri 600 milioni di euro diventerebbero un mucchio di acciaio da carro attrezzi, che per l non c’ ancora.

La strumentazione per studiare la sabbia e il resto, Dreams l’acronimo, principalmente italiana, sviluppata sotto la responsabilit dell’Universit di Padova e dell’Inaf di Napoli, ma tutto su Schiaparelli parla la nostra lingua, a comunicare dalla responsabilit complessiva del modulo che stata di Thales Alenia Space di Torino.

Se il modulo che scende sul pianeta in queste ore , dopo 3 giorni di lento avvicinamento a spirale, lo sentiamo giustamente molto nostro, non da meno il grande TGO, Trace Gas Orbiter che ha portato fino a Marte Schiaparelli con un viaggio lungo sette mesi e un percorso di mezzo miliardo di chilometri , e lo ha rilasciato il 16 scorso, pieno zeppo di tecnologia italiana, sviluppata soprattutto da Leonardo Finmeccanica, che ha costruito i grandi pannelli solari, 7 metri, di Exomars, particolarmente resistenti dato che devono anche frenare il mezzo per portarlo alla corretta orbita finale, dove studier il pianeta e far da ponte radio, data relay, con la Terra. Sempre Leonardo ha realizzato il delicato apparato di distribuzione dell’energia elettrica e di controllo dai sovraccarichi, un sofisticatissimo salvavita spaziale, che qui dovr salvare i 600 milioni di euro che questa prima missione Exomars scontata.

Onor et onus, il 33% del finanziamento italiano, come l’idea, considerata un po’ pazza quando fu avanzata nel 1996, del programma in due stadi che oggi vede la realizzazione del primo fondamentale passaggio. Grandi i ritorni industriali, e non solo in termini di soldi, peraltro fondamentali, ma anche in quanto know how acquisito. Sempre di Leonardo il navigatore stellare che ha portato con precisione millimetrica, e parliamo di mezzo miliardi di chilometri, la sonda nel suo complesso, il software di assetto e le tecnologie radar, cos come il controllo da terra tramite la partecipata tedesca Telespazio Vega.

Un po’ di orgoglio marziano, pardon italiano, insomma ce lo meritiamo proprio questa volta. Fra poche ore l’aggiornamento

Dalle 14,30 aggiornamenti in diretta da Darmstadt.

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