Non sono bastate le polemiche e le minacce a fermare Livorno. La città toscana dice sì a Bello FiGo, il contestato rapper di origini ghanesi che ironizza sugli stereotipi legati agli immigrati. A ospitarlo, sabato 4 marzo alle 22, sarà il The Cage, locale della scena rock alternativa alla periferia della città.
Bello Figo, 23 anni, è in Italia da quando ne aveva 11 e a lui si devono i successi politicamente scorrettissimi che circolano sul web: da “Non pago affitto” a “Ce l’ho grosso”. Le sue canzoni, super cliccate ma anche criticate, hanno generato un vortice di polemiche, oltre a commenti di odio e minacce, tanto da costringere i sindaci di molte città – da Roma a Parma – ad annullare i concerti per problemi di sicurezza. Il The Cage però non ci sta. Nonostante l’annuncio del concerto del rapper abbia scatenato insulti e offese anche sul loro post di Facebook, gli organizzatori non si arrendono: “La nostra è una scelta antifascista e noi ci opponiamo a questa ondata di odio e alle minacce di morte che arrivano costantemente nei confronti di Bello FiGo. È impossibile non comprendere come i testi delle sue canzoni siano volutamente ironici e provocatori”. Bello FiGo punta l’accento su stereotipi come “il profugo che non lavora e che ruba donne, soldi e case agli Italiani”, o su fenomeni come
l’Isis e personaggi che vanno da Alessandra Mussolini a Matteo Renzi.“La nostra non è una scelta dettata dal guadagno o dalla visibilità, dato che la nostra realtà lavora da più di 15 anni senza bisogno di ricorrere a web star dell’ultim’ora – aggiunge Toto Barbato, patron del The Cage – il prezzo popolare del biglietto non lascia poi spazio a interpretazioni. Eventuali utili verranno devoluti a un progetto di emergenza abitativa”.