stata una squadra composta di 10 angeli volanti, in realt operai acrobati, quella che per mesi ha lavorato instancabilmente per regalare a Roma il suo nuovo centro congressi: La Nuvola, progettata da Massimiliano Fuksas. Nei giorni in cui gli occhi di mezzo mondo sono puntati sull’opera dell’archistar, non sono in molti a sapere che La Nuvola, almeno nella sua fase finale, stata realizzata usando una tecnica davvero particolare: quella messa a punto da EdiliziAcrobatica la prima azienda italiana ad avere reso possibili opere edili senza l’uso di ponteggi, mediante la tecnica della doppia fune in sicurezza.
Il team di tecnici specializzati dell’azienda in pochi mesi di lavoro ha poggiato sullo scheletro della Nuvola 850 pannelli microforati in silicone che hanno coperto una superficie totale di quasi 14mila metri quadrati.
Siamo stati chiamati ad ultimare i lavori di realizzazione della Nuvola – spiega Giorgio Liberatore, coordinatore del cantiere e referente per l’area Lazio di EdiliziAcrobatica – perch a nostra tecnica consentiva di ridurre i tempi rispetto a quelle tradizionali e al contempo permetteva di contenere i costi. Il nostro obiettivo di ultimare il rivestimento della Nuvola nel minor tempo possibile per regalare a Roma un’opera straordinaria stato centrato e oggi la capitale ospita un centro congressi che unico nel suo genere.
Al netto delle polemiche che negli ultimi mesi hanno accompagnato i lavori di realizzazione della Nuvola, la straordinaria e onirica installazione oggi una realt di grandissimo impatto emotivo grazie e all’uso della tecnologia messa a punto da Riccardo Iovino, fondatore di EdiliziAcrobatica 21 anni fa.
Iovino, oggi Amministratore Delegato di un gruppo che conta circa 250 addetti, pens, infatti, di traslare la metodologia di lavoro dei velisti e degli scalatori all’edilizia, dando vita a un’azienda i cui tecnici sono ormai chiamati in tutto il Paese a prestare la propria opera anche in contesti di grande prestigio culturale quali appunto la Nuvola e, per citarne alcuni, il Lingotto di Torino, Ponte Vecchio a Firenze, il Foro Romano e la cupola della Basilica di San Vittore a Verbania.
Un’ulteriore conferma – conclude Vincenzo Polimeni, Direttore Commerciale di EdiliziAcrobatica – di come la nostra tecnica innovativa possa essere messa al servizio delle grandi opere pubbliche, con innumerevoli vantaggi sicuramente in termini economici ma soprattutto in termini di efficienza.
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