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La logistica contribuisce per il 9% al Pil, serve un piano nazionale

Giu 19, 2021

AGI – È un puzzle di luci e ombre quello che compone il settore della logistica, un comparto che contribuisce per il 9% al Pil italiano e che necessita, secondo i sindacati di settore, di un tavolo interministeriale. Ad accendere oggi un faro è stata la tragedia di Biandrate, nel Novarese, dove davanti a un magazzino della Lidl, un sindacalista del SiCobas è stato travolto da un camion dopo un diverbio e dove altri due sono rimasti feriti. A meno di 100 chilometri di distanza, una settimana fa, a Tavazzano, nel Lodigiano, erano esplose altre violenze per la vicenda Fedex-Tnt.

Sulla carta due vicende diverse che hanno come costante i lavoratori messi gli uni contro gli altri.    

Come spiega all’AGI Stefano Malorgio, segretario generale Filt Cgil, “quando ci fu la fusione Fedex-Tnt si vennero a contrapporre due modelli: quello di Fedex che aveva tutti lavoratori diretti, cioè non esternalizzava le lavorazioni, e quello di Tnt che era tra i peggiori perché fatto di catene di appalti e subappalti molto grigi. Quando ci fu la fusione la nostra battaglia fu quella di far vincere il modello di Fedex. Dopo un po’ di anni questa cosa si è realizzata e in tutta Italia si stanno facendo gli accordi che internalizzano il lavoro”.  

Dentro a questa vicenda positiva si va a innestare la chiusura dell’impianto Fedex di Piacenza – che conta circa 270 lavoratori – perché non considerato più produttivo. “Qui iniziano le prime divisioni”, racconta ancora Malorgio. A Piacenza, spiega, “non siamo presenti come sindacato confederale, è presente il SiCobas, il sindacato autonomo della logistica”.

Partono una serie di scioperi dei SiCobas per tenere aperto l’impianto di Piacenza. Ed è qui che si inserisce il fatto di Tavazzano, con i lavoratori che vanno davanti all’impianto di Fedex e nascono gli scontri con il servizio di sicurezza e sui quali c’è una indagine della Procura in corso.    

“Nel frattempo noi abbiamo firmato il contratto nazionale di settore che conta circa un milione di lavoratori e ha dentro tutta la logistica, l’autotrasporto, l’e-commerce e anche i rider. È il secondo contratto privato più importante in Italia ed è stato recentemente rinnovato da Cgil Cisl e Uil. Oggi è in corso uno sciopero del sindacato autonomo Si Cobas contro il rinnovo di quel contratto, perché ritengono che ci siano pochi soldi”. Questo è il livello di tensione, “perché c’è un pezzo, che è il sindacato autonomo che sta scioperando contro”, racconta ancora Malorgio.    

Secondo quanto viene ricostruito dal segretario generale Filt Cgil, “a Novara, che non è un impianto della logistica ma è un impianto della Lidl, c’è vertenza che stavano seguendo i colleghi del commercio per adeguare i livelli salariali di questi lavoratori diretti dipendenti di Lidl. Questa notte, nel quadro degli scioperi che SiCobas sta facendo contro il contratto, c’è stata una presenza del sindacato autonomo che ha bloccato – ci dicono – i cancelli”.

“Sono tasselli diversi di varie tensioni che si mettono insieme”, aggiungendo che “il problema è anche il tipo di approccio ai temi” con il rischio che “se non governi bene il conflitto ci sono delle brutte conseguenze. È un fatto gravissimo la morte di questo sindacalista giovanissimo”.      

“Nel settore c’è da tempo una nostra richiesta di aprire un tavolo con tutti i ministeri perché abbiamo bisogno di tenere insieme non solo gli aspetti del lavoro ma anche di programmazione, la chiediamo da tempo ed è rimasta totalmente inascoltata. Si rischia di avere un settore strategico come quello della logistica che pesa per il 9% sul Pil e che ha dinamiche di questo tipo. Bisogna fare programmazione e avere rispetto dei contratti, delle regole che riguardano gli appalti e anche programmazione dei siti produttivi” per evitare che un singolo comune abbia poco potere contrattuale con i colossi come Amazon o Fedex, dice ancora Malorgio.    

Serve un piano nazionale della logistica e dentro quel piano mettere anche le condizioni di lavoro”, aggiunge rimarcando che “nei prossimi giorni avremo un giro di assemblee in tutta Italia per poi indire una grande iniziativa nazionale di mobilitazione. Adesso nel tragico si è acceso faro su un settore che pur pesando tanto non ha mai avuto attenzione della politica e delle istituzioni”, conclude. 

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