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La Fed alza i tassi dello 0,50%. Powell: “Inflazione troppo alta”

Mag 4, 2022

AGI – La Federal Reserve ha alzato i tassi di riferimento sui Fed Funds dello 0,50% portandoli all’interno di una forchetta compresa tra lo 0,75 e l’1% e ha annunciato che avvierà la riduzione del proprio bilancio a partire da giugno.

Il ritocco di mezzo punto, deciso all’unanimità, era atteso dal mercato e rappresenta l’intervento più ampio da maggio 2000. L’obiettivo è contrastare l’inflazione, volata a marzo all’8,5%, come non accadeva dal 1981.

E’ “davvero troppo alta” e va ridotta “speditamente”, ha avvertito il presidente della banca centrale americana, Jerome Powell. Per questo, ha fatto sapere in conferenza stampa, ulteriori ritocchi verso l’alto dello 0,50% del costo del denaro “saranno sul tavolo” dell’istituto centrale statunitense anche in occasione dei “prossimi due direttivi”, in calendario a metà giugno e a fine luglio.

 Per il momento, comunque, ha precisato, la Fed “non sta attivamente considerando” un rialzo dello 0,75%, il vero spauracchio temuto dagli investitori. Parole che hanno messo le ali a Wall Street.

 La guerra in Ucraina e i nuovi lokdown imposti dalle autorità cinesi per contrastare la recrudescenza della pandemia di coronavirus rappresentano altrettanti rischi verso l’alto per i prezzi al consumo. Ma Powell è sicuro che la Fed ha gli strumenti adeguati per contrastare la corsa del costo della vita e che riuscirà a riportarlo sotto controllo “senza provocare una recessione”.

L’economia a stelle e strisce è “forte e ben posizionata”, ha rilevato. Nonostante il calo del Pil dell’1,4% su base annualizzata registrato nel primo trimestre, ha spiegato il presidente della Fed, “le spese dei consumatori e gli investimenti fissi delle aziende sono rimasti forti” e “i guadagni del mercato del lavoro sono stati robusti”.

A contrastare la corsa dei prezzi sarà anche la riduzione del bilancio dell’istituto, schizzato fino alla stratosferica cifra di circa 9.000 miliardi di dollari per sostenere l’economia durante la crisi provocata dal Covid. La stretta sarà pari a 47,5 miliardi di dollari al mese a giugno, luglio e agosto e accelererà a 95 miliardi da settembre.

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