• 30 Aprile 2024 20:57

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

La Bce vede più minacce sulla crescita. “Condivisione dei rischi aiuterebbe l’Eurozona”

Mag 10, 2018

MILANO – Aumentano le minacce sulla crescita della zona euro e proprio per questo una maggiore unione nel Vecchio continente sarebbe una risposta forte alle sfide di questa fase politica ed economica.

Nel suo tradizionale Bollettino, la Bce scrive che la crescita economica è diventata più moderata nell’Eurozona e aumenta la minaccia del protezionismo. “Dopo diversi trimestri caratterizzati da una crescita più vigorosa del previsto – si legge nel rapporto – le informazioni che si sono rese disponibili dopo la riunione del Consiglio direttivo di inizio marzo segnalano una lieve moderazione, tuttavia in linea con un’espansione dell’economia dell’area dell’euro solida e generalizzata”. “I rischi per le prospettive di crescita nell’area dell’euro rimangono sostanzialmente bilanciati”, prosegue il bollettino, sebbene quelli “connessi a fattori di carattere globale, fra cui la minaccia di un maggiore protezionismo, abbiano assunto maggiore rilievo”. Esplicito il riferimento: “I recenti annunci di aumento dei dazi da parte degli Stati Uniti rappresentano un rischio per la fase espansiva che si sta manifestando a livello mondiale”.

In questo contesto, l’obiettivo di portare l’inflazione vicino al 2% è ancora sfuggente. L’ultimo consiglio direttivo della Bce “ha confermato la necessità di un elevato grado di accomodamento monetario”, ricorda il documento secondo cui c’è stata una “lieve moderazione” della crescita nell’Eurozona, che resta in linea “con un’espansione dell’economia solida e generalizzata”. Secondo la Bce “le misure dell’inflazione di fondo restano contenute” ma questa “dovrebbe aumentare gradualmente nel medio periodo sostenuta delle misure della Bce”.

L’Eurotower auspica: “Una più efficace condivisione dei rischi tra paesi potrebbe contribuire ad aumentare la capacità di tenuta” dell’Eurozona. Paragonando l’Ue agli Stati Uniti, il bollettino ricorda che “i trasferimenti dal bilancio federale contribuiscono in in modo significativo all’assorbimento” degli shock dei singoli stati negli Usa mentre sono “trascurabili” nell’Eurozona: di conseguenza l’80% di tali shock non viene assorbito contro massimo il 40% negli Usa.

Bene il lavoro e i consumi, infine: nel quarto trimestre del 2017 l’occupazione è aumentata di un ulteriore 0,3% sul periodo precedente, determinando un incremento annuo pari all’1,6%. Gli occupati sono a un livello dell’1,5% cento superiore al massimo pre-crisi registrato nel primo trimestre del 2008. Anche la disoccupazione di lunga durata (in atto da almeno dodici mesi) continua a diminuire, pur rimanendo al di sopra del livello pre-crisi. “In alcuni Paesi e settori si manifestano crescenti segnali di carenze di manodopera”.

Al fianco del Bollettino Bce, la Banca d’Italia ha pubblicato l’andamento di marzo dei prestiti al settore privato: corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, sono cresciuti del 2,3% su base annua (2,4% a febbraio). I prestiti alle famiglie sono cresciuti del 2,8% (come nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono aumentati dell’1,1% (1,2% a febbraio), aggiunge Bankitalia. I depositi del settore privato sono aumentati del 6% su base annua (5,5% nel mese precedente); la raccolta obbligazionaria è diminuita del 17,1% (-19,2% nel mese precedente). Le sofferenze bancarie sono diminuite dell’11% su base annua a marzo.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close