Caos treni, incendiata una cabina elettrica della Tav
Le indagini della polizia – La polizia non esclude che l’attentato possa avere un qualche collegamento con il processo che dovrebbe concludersi oggi a Firenze contro 28 giovani anarchici rinviati a giudizio per vari episodi. Il più grave è il tentato omicidio dell’artificiere di polizia Mario Vece, rimasto gravemente ferito in seguito all’esplosione di una bomba posizionata la notte di Capodanno 2017 alla libreria Il Bargello di Firenze, vicina a Casapound. Al momento si tratta solo di una delle molteplici ipotesi al vaglio. La zona della stazione di Rovezzano già in passato è stata teatro di un tentativo, in quell’occasione fallito, di una cosiddetta “azione dimostrativa” per bloccare il traffico ferroviario. Era il 21 dicembre 2014 quando i tecnici delle ferrovie, che erano riusciti a spegnere l’incendio di un pozzetto elettrico nei pressi della galleria di San Donato, trovarono dalla parte opposta del tunnel, vicino a Rovezzano, una bottiglia inesplosa con liquido infiammabile, fiammiferi e diavolina attaccati.
Su un sito anarchico una “quasi” rivendicazione: “Un gesto d’amore” – “Cosa è successo? All’alba, nella prima periferia del capoluogo toscano, una cabina elettrica dell’Alta Velocità si è surriscaldata al punto da andare in fiamme. Sarà stato un caso? Una coincidenza? Una ‘vile provocazione’? Oppure, più semplicemente ed umanamente, un gesto d’amore e di rabbia?”. E’ quanto si legge sul sito “Finimondo.org”, vicino all’area anarchica. Frase che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere una sorta di rivendicazione di quanto successo vicino a Rovezzano, a Firenze. Nel messaggio si fa riferimento anche alla sentenza contro una trentina di anarchici che il tribunale di Firenze dovrebbe emettere tra poche ore.