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Istat, la disoccupazione scende ai minimi dal 2012: 9,7%

Lug 31, 2019

MILANO – La disoccupazione a giugno segna la quarta flessione consecutiva, scendendo al 9,7%, in calo di 0,1 punti percentuali su maggio. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta del tasso più basso da gennaio del 2012, ovvero da sette anni e mezzo. I disoccupati sono scesi di 29 mila nel corso dell’ultimo mese, con un calo che ha riguardato gli uomini come le donne e tutte le fasce d’età, ad eccezione dei giovani tra 25 e 34 anni.

In calo, questa volta ai minimi dall’aprile del 2011, anche il tasso di senza lavoro tra i più giovani: nella fascia 15-24 anni, la disoccupazione scende di 1,5 punti percentuali e si porta infatti al 28,1%. In questo spaccato, però, bisogna rilevare che, a fronte di un calo di 28 mila disoccupati, il numero di occupati è sì in crescita ma “solo” di 10 mila persone. Sale fortemente, invece, il numero degli inattivi, proprio di 28 mila ragazzi. Infatti al calo della disoccupazione corrisponde una risalita del tasso di inattività al 74,2%.

Se si guarda invece al dato sugli occupati, l’Istat parla di una sostanziale stabilità. In realtà gli occupati sono scesi di 6 mila unità, dati da una parte dalla crescita tra le donne (+15 mila) e dall’altra parte da una diminuzione tra gli uomini (-21 mila). Se si guarda all’andamento per età, sono in aumento gli occupati 15-24enni (+10 mila) e i 35-49enni (+5 mila), in calo i 25-34enni (-4 mila) e gli ultracinquantenni (-18 mila). Su una forza lavoro leggemente più sottile, il tasso di occupazione sale comunque al 59,2% (+0,1 punti percentuali) segnando così un nuovo massimo storico: il livello più alto da quando sono iniziate le serie statistiche, ovvero dal 1977.

Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, ovvero quelli che non lavorano e non cercano, sono lievemente calati a giugno (-0,1%, pari a -14 mila unità). Andamento diverso per genere: aumentano tra gli uomini (+18 mila) e calano tra le donne (-33 mila). Il tasso di inattività è invariato al 34,3% per il quinto mese consecutivo.

“A giugno l’occupazione è sostanzialmente stabile dopo la crescita registrata nei primi mesi dell’anno. L’andamento occupazionale è sintesi di un aumento tra le donne e una diminuzione tra gli uomini. Si conferma per il quarto mese consecutivo la crescita dei dipendenti sia permanenti sia a termine, mentre tornano a calare gli indipendenti”, commenta l’Istat nella sua pubblicazione. “Nell’ultimo mese si registra un calo dei disoccupati e una flessione più lieve degli inattivi – aggiunge l’Istituto – Nel confronto trimestrale e tendenziale sono confermati la crescita dell’occupazione e il calo della disoccupazione già osservati nei mesi precedenti”.

I numeri visti fin qui erano infatti su base mensile. Anche su base annua, l’occupazione risulta in crescita (+0,5%, pari a +115 mila unità). L’espansione riguarda entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+46 mila) e soprattutto gli ultracinquantenni (+292 mila) mentre risultano in calo le fasce di età centrali. Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. La crescita nell’anno si distribuisce tra dipendenti permanenti (+177 mila) e a termine (+14 mila) mentre sono in calo gli indipendenti (-76 mila). Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna a un forte calo dei disoccupati (-10,2%, pari a -288 mila unità) e a un aumento degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,2%, pari a 23 mila).

Il dato italiano si confronta con un tasso di disoccupazione che nell’Eurozona si riduce al 7,5% a giugno rispetto al 7,6% di maggio e all’8,2% di giugno 2018. Per Eurostat si tratta del livello più basso registrato da luglio 2008. Il tasso di disoccupazione dell’Ue a 28 a luglio è al 6,3%, stabile rispetto a maggio e in calo rispetto al 6,8% di giugno 2018: resta il tasso più basso dall’inizio delle serie storiche europee, ovvero dal gennaio del 2000.

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