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Istat: a dicembre 101 mila lavoratori in meno, 99 mila sono donne

Feb 1, 2021

ROMA – Dopo il momentaneo recupero messo a segno tra luglio e novembre l’occupazione torna a calare, nonostante il blocco dei licenziamenti, e colpisce tutte le fasce di età a esclusione degli ultracinquantenni, invece in crescita. Si tratta di un crollo quasi esclusivamente al femminile: in totale i lavoratori scendono di 101 mila unità, ma di questi 99 mila sono donne e sono 2000 sono uomini. Tra i settori in calo soprattutto gli autonomi: nel solo mese di dicembre si perdono 79 mila posti di lavoro rispetto a novembre.

Il tasso di occupazione delle donne a dicembre cala di 0,5 punti e cresce quello di inattività (+0,4 punti), per gli uomini al contrario la stabilità dell’occupazione si associa al calo dell’inattività (-0,1 punti). In generale, c’è un forte aumento dell’inattività ma solo per la fascia dei età giovanile e per quella centrale.

Nel confronto annuo si perdono 444 mila unità, mentre le fila degli inattivi crescono di 482 mila unità. Anche in questo caso, c’è una forte prevalenza femminile, anche se meno marcata rispetto al confronto tra novembre e dicembre: infatti le donne passano da 9,842 milioni del dicembre 2019 a 9,530 milioni a dicembre 2020, in 312 mila perdono il lavoro, mentre gli uomini passano da 13,441 milioni a 13,309, perdendo 132 mila unità. La maggiore fragilità del lavoro femminile è dovuta al fatto che in percentuale le donne sono maggiormente occupate nei servizi, in lavori precari o per i quali è possibile licenziare (a cominciare dal lavoro domestico).

A dicembre il tasso di disoccupazione risale al 9%, quello dei giovani al 29,7%, mentre il tasso di occupazione scende al 58,0% (-0,2 punti percentuali rispetto a novembre) dal 58,9% di dicembre 2019.

Le ripetute flessioni congiunturali dell’occupazione registrate tra marzo e giugno 2020, unite a quella di dicembre, hanno portato l’occupazione a un calo dell’1,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La diminuzione coinvolge dipendenti (-235mila) e autonomi (-209mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione degli over50, in aumento di 197mila unità, soprattutto per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione scende, in un anno, di 0,9 punti percentuali.

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