AGI – Irma Testa è la nuova campionessa del mondo di boxe femminile nella categoria dei 57 chilogrammi (pesi piuma). La 25enne boxeuse campana, nata a Torre Annunziata il 28 dicembre 1997, atleta delle Fiamme Oro da giugno 2015, attuale campionessa continentale e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, si è imposta ai punti sulla kazaka Karina Ibragimova, ottenendo così il suo primo titolo iridato in carriera sul ring di Nuova Delhi.
Malgrado il nome che riporta a un grande film del 1963 diretto da Billy Wilder con protagonisti Jack Lemmon e Shirley MacLaine, la campionessa è ‘dolce’ solo fuori da ring. Sul quadrato dove incrocia i guantoni con le sue pari-peso, invece, è una belva. E ne sa qualcosa la kazaka Ibraginova sconfitta oggi in India.
Irma Testa, nata in una terra che negli ultimi decenni è stata fucina di campioni di pugilato (da Patrizio Oliva a Clemente Russo, da Carmine Tommasone a Vincenzo Mangiacapre, da Carlo De Novellis a Vincenzo La Femmina) colleziona record: nel 2016 a diciotto anni appena compiuti, dopo aver vinto un Mondiale Junior, uno Youth e un argento ai Giochi Olimpici Giovanili, è stata la prima boxeuse italiana partecipare a un’Olimpiade.
Una passione per il pugilato che le è nata a 12 anni grazie alla sorella Lucia e poi valorizzata dal maestro Lucio Zurlo della Boxe Vesuviana di Torre Annunziata. Soprannominata Butterfly (farfalla) per la sua agilità e leggiadria nei movimenti, nel 2019 si è laureata campionessa europea nella categoria dei pesi piuma.
L’anno prima, nel 2018, è stata protagonista del docufilm ‘Butterfly’, diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman e presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma nella sezione ‘Alice nella Città, che narra l’ascesa dell’atleta fino al raggiungimento della qualificazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e tutte le vicissitudini personali vissute dopo la sconfitta nel torneo olimpico dove si è fermata ai quarti di finale, sconfitta dalla campionessa mondiale e futura campionessa olimpica dei pesi leggeri Estelle Mossely.
Una sconfitta che è stata motivo per ripartire e riuscire a conquistare nel 2021 a Tokyo la prima storica medaglia per l’Italia nella boxe femminile alle Olimpiadi. E oggi ha coronato un altro sogno: diventare la campionessa del mondo dei pesi piuma, la terza italiana dopo Stefania Bianchini e Simona Galassi.
AGI – Irma Testa è la nuova campionessa del mondo di boxe femminile nella categoria dei 57 chilogrammi (pesi piuma). La 25enne boxeuse campana, nata a Torre Annunziata il 28 dicembre 1997, atleta delle Fiamme Oro da giugno 2015, attuale campionessa continentale e medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020, si è imposta ai punti sulla kazaka Karina Ibragimova, ottenendo così il suo primo titolo iridato in carriera sul ring di Nuova Delhi.
Malgrado il nome che riporta a un grande film del 1963 diretto da Billy Wilder con protagonisti Jack Lemmon e Shirley MacLaine, la campionessa è ‘dolce’ solo fuori da ring. Sul quadrato dove incrocia i guantoni con le sue pari-peso, invece, è una belva. E ne sa qualcosa la kazaka Ibraginova sconfitta oggi in India.
Irma Testa, nata in una terra che negli ultimi decenni è stata fucina di campioni di pugilato (da Patrizio Oliva a Clemente Russo, da Carmine Tommasone a Vincenzo Mangiacapre, da Carlo De Novellis a Vincenzo La Femmina) colleziona record: nel 2016 a diciotto anni appena compiuti, dopo aver vinto un Mondiale Junior, uno Youth e un argento ai Giochi Olimpici Giovanili, è stata la prima boxeuse italiana partecipare a un’Olimpiade.
Una passione per il pugilato che le è nata a 12 anni grazie alla sorella Lucia e poi valorizzata dal maestro Lucio Zurlo della Boxe Vesuviana di Torre Annunziata. Soprannominata Butterfly (farfalla) per la sua agilità e leggiadria nei movimenti, nel 2019 si è laureata campionessa europea nella categoria dei pesi piuma.
L’anno prima, nel 2018, è stata protagonista del docufilm ‘Butterfly’, diretto da Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman e presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma nella sezione ‘Alice nella Città, che narra l’ascesa dell’atleta fino al raggiungimento della qualificazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e tutte le vicissitudini personali vissute dopo la sconfitta nel torneo olimpico dove si è fermata ai quarti di finale, sconfitta dalla campionessa mondiale e futura campionessa olimpica dei pesi leggeri Estelle Mossely.
Una sconfitta che è stata motivo per ripartire e riuscire a conquistare nel 2021 a Tokyo la prima storica medaglia per l’Italia nella boxe femminile alle Olimpiadi. E oggi ha coronato un altro sogno: diventare la campionessa del mondo dei pesi piuma, la terza italiana dopo Stefania Bianchini e Simona Galassi.