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Juventus, la difesa è un bunker anche in Champions

Feb 24, 2017

di Antonio Barillà

venerdì 24 febbraio 2017 08:10

TORINO – Non è più soltanto la migliore difesa d’Italia, record che si trascina ormai da sei stagioni: la Juventus sbarra la porta anche in Champions, dove detiene il primato del minor numero di gol subiti. In sette partite disputate, Buffon è stato battuto due sole volte, da Corentin Tolisso del Lione allo Stadium e da Nicolas Pareja del Siviglia all’Estadio Ramon Sanchez Pizjuan.

Nessun’altra squadra, tra quelle ancora in corsa, può vantare la stessa solidità: il Siviglia, con il gol subito contro il Leicester, adesso ha un passivo di quattro reti, come l’Atletico Madrid che condivideva il primato con la Juve ma, nonostante la vittoria, è stato infilzato due volte dal Bayer Leverkusen. E a quota cinque c’è proprio il Porto, beffato mercoledì sera da Marko Pjaca e Dani Alves dopo aver incassato complessivamente tre gol nelle prime sei gare.

Tutto sulla Juve

DUTTILITA’ – Il record è specchio della duttilità tattica bianconera, dei diversi schemi adottati con il tratto comune d’una fase difensiva curatissima: il girone di qualificazione, chiuso al primo posto, aveva visto la Juventus generalmente protagonista con il 3-5-2 classico delle ultime stagioni, mentre all’Estadio do Dragao è stato esportato il 4-2-3-1 varato nelle ultime partite e diventato ormai modulo base: apparentemente spregiudicato, per l’assetto in sè e per gli interpreti (le tre punte Higuain, Dybala e Mandzukic più Cuadrado più Pjanic), riesce in realtà, grazie al sacrificio dei calciatori, a occupare gli spazi e soffocare le manovre avversarie: da quando ha debuttato, contro la Lazio, e sono già otto partite, la Juventus ha subito due soli gol, contro il Milan in Coppa Italia e, all’ultimo respiro di una partita senza storia, nell’ultima di campionato con il Palermo.

Dybala verso il rinnovo

LEGGENDA – Contro il Porto, l’ennesima riprova d’una blindatura che la riconversione tattica ha addirittura migliorato: zero tiri nello specchio di Buffon, e se è vero che la squadra di Nuno Espirito Santo ha giocato in dieci per oltre un’ora (espulso Telles) è anche vero che non gli capitava dalla stagione 2003-2004 di non inquadrare la porta avversaria in Champions League. Gigi ha tagliato il traguardo delle cento presenze nella Coppa più prestigiosa (preliminari compresi) senza sporcare i guantoni, mentre il dirimpettaio Iker Casillas, altra leggenda del ruolo, s’è chinato due volte a raccogliere il pallone, ha salvato su Higuain e ha ringraziato il palo colpito Dybala.

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