• 29 Aprile 2024 6:32

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Il Lazio nella morsa della siccità

Lug 2, 2022

AGI – “Drammatico è lo stato della risorsa idrica nel Lazio, dove a Roma, dall’inizio dell’anno, è piovuto il 63% in meno e nella provincia si sono registrati, in pochi giorni, ben 496 interventi dei Vigili del Fuoco per spegnere altrettanti incendi: l’Aniene è praticamente dimezzato rispetto alla portata media, il Tevere registra livelli più bassi anche del “siccitosissimo” 2017, Liri e Sacco segnano il dato più basso in anni recenti, il lago di Nemi è di oltre 1 metro più basso del 2021 e Bracciano è a -32 centimetri dal livello dello scorso anno”.

Con questi numeri e queste parole l’Osservatorio nazionale dell’Anbi ha descritto la situazione dei bacini idrici della regione, in quella che rischia di essere ricordata come l’estate dell’emergenza siccità. Anche il Premier Mario Draghi, in conferenza stampa, ha riservato al tema particolare attenzione annunciando un “piano per l’acqua”, stanziamenti per le reti di circa 4 miliardi già contenuti nel Pnrr e sta circolando tra i tavoli ministeriali l’ipotesi della nomina di un commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità.

Tra le regioni in allarme, c’è anche il Lazio dove qualche giorno fa il Presidente Nicola Zingaretti ha firmato lo stato di calamità naturale fino al 30 novembre e la richiesta dello stato d’emergenza al Consiglio dei Ministri, mentre una determina regionale del 23 giugno stabilisce l’aumento dei prelievi dal fiume Pertuso di 150 litri al secondo, rispetto ai 360 litri ordinari, una misura si legge nell’atto, che andrà a “compensare la riduzione di apporto idrico delle altre sorgenti Vallepietra e Ceraso che alimentano l’acquedotto del Simbrivio, al fine di evitare di ricorrere alla turnazione della distribuzione idrica in 14 Comuni dell’area Sud-Est di Roma (Colli Albani), per una popolazione coinvolta di ca. 180.000 abitanti”.

La preoccupazioni degli agricoltori

Gli agricoltori di Latina, Viterbo, Rieti, Frosinone stanno già subendo un razionamento dell’acqua, con la sospensione idrica due volte a settimana, la domenica e il mercoledì. “In tutta la regione dall’inizio dell’anno sono piovuti un quarto dei millimetri d’acqua che solitamente cadono, il tutto si somma a temperature di giugno che sono simili a quelle di agosto. Il paesaggio agricolo è più da ferragosto e quindi la situazione è estremamente critica dappertutto”.

Questo la fotografia che il Presidente di Confagricoltura Lazio, Alessio Trani, scatta all’AGI in merito all’emergenza siccità che sta colpendo la regione. Da nord a sud, il territorio laziale sta vivendo le sue criticità e ogni ambito ha allo studio un piano di emergenza.

Ad Acquapendente (Vt) “c’è stata una riunione per capire quali colture privilegiare in caso di razionamenti dell’acqua” e poi racconta osservati speciali di questa emergenza sono le 80 mila piante d’ulivo e tutte quelle della frutta in guscio. Perderle sarebbe “un danno paesaggistico irreversibile e dal punto di vista produttivo ci potrebbero volere diversi anni per rimettere in piedi gli uliveti, soprattutto per sostituire le tante piante secolari che oggi stanno soffrendo”. A confermare un quadro per nulla confortante e’ il delegato pontino dell’associazione, Mauro D’Arcangeli.

“Le colture a rischio sono quelle a pieno campo come il mais, rischiamo che non si faccia il secondo raccolto a settembre. A questo si aggiunge il fatto che in questi giorni si stanno mietendo il grano e l’orzo che registra perdite del 35-40 per cento e per l’orzo si parla del 20 per cento. Quest’anno abbiamo raccolto 4 quintali per ettaro di orzo e dove è andata bene 21 quintali per ettaro di grano. Siamo lontani anni luce, dai 50-60 quintali di qualche anno fa”.

Si tratta del primo bilancio a caldo di cosa voglia dire poi sui campi non avere l’acqua e fare i conti con il caldo record che attanaglia l’Italia già da diverse settimane.

“La Regione sta intervenendo in maniera coordinata con noi. Sullo stato di calamità siamo d’accordo, ma vanno fatti dei ragionamenti, l’importante è che la razionalizzazione dell’acqua solo per l’agricoltura diventa un problema anche per i cittadini che pagheranno le zucchine 5 euro, invece che 2,50 euro. Stiamo lavorando anche per una gestione più parsimoniosa dell’utilizzo dell’acqua cercando di convertire l’irrigazione con i rotoloni che sparano acqua, con impianti a goccia, a farfalla, centillinando l’acqua. Soprattutto per quanto riguarda le colture di kiwi che ne richiedono molta. Alla Regione chiediamo un intervento sulla riconversione dei sistemi di irrigazione”.

Ma a soffrire non sono solo le piante

All’attenzione ci sono anche gli animali da latte che non hanno pascoli per il foraggio e in molti casi soffrono lo stress da caldo, a causa delle temperature record raggiunte nelle ultime settimane. Intanto “il Tevere cala 5 centimetri al giorno” racconta all’AGI il Direttore Generale di ANBI Lazio, Andrea Renna, che ricorda come nel 2017, il Lazio visse già un’emergenza simile.

“Come consorzi di bonifica garantiamo l’acqua per l’irrigazione dei campi alle imprese agricole, ma quest’anno stiamo garantendo l’irrigazione da febbraio, quando generalmente iniziamo ad aprile”. Ma intanto i cittadini come possono dare una mano? Con dei piccoli accorgimenti domestici suggeriti all’AGI dagli esperti dell’App Junker, famosi per i consigli sul riciclo.

Preferire la doccia al bagno in vasca, chiudere i rubinetti quando ci si lava i denti, utilizzare lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico, installare dei regolatori di flusso ai rubinetti in modo che sia più contenuto; utilizzare l’acqua di cottura che una volta fredda puo’ essere utile per innaffiare le piante; fare una corretta raccolta differenziata. 

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