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Il killer di Budrio non si oppone all’estradizione: «In Spagna da settembre

Dic 17, 2017

“Igor”, il killer di Burdio, ovvero il serbo 36enne Norbert Feher , ha risposto in italiano alle domande del giudice spagnolo Carmen Lamela e ha accettato, non opponendosi al mandato di arresto europeo, di essere consegnato in Italia per essere processato per gli omicidi commessi ad aprile tra Bolognese e Ferrarese. Secondo quanto filtra da ambienti investigativi italiani l’eventuale consegna, emerso sempre dall’udienza di convalida in Aragona, avverr dopo i processi per i tre omicidi in Spagna del 14 dicembre.

L’udienza si tenuta nel tribunale di Alcaniz, nella provincia di Teruel dove stati commessi gli omicidi spagnoli. In videoconferenza lo ha interrogato il giudice

dell’Audiencia Nacional di Madrid, competente – come in Italia le Corti di Appello – per i mandati d’arresto europei come quello emesso nei confronti del killer di Budrio e Portomaggiore.

L’uomo avrebbe aggiunto che da settembre in avanti, cio da quando a suo dire si trova in Spagna, non ha lavorato. Gli investigatori ritengono che nell’ultimo mese sia stato tra Valencia e la zona dell’Aragona in cui stato arrestato, un’area in cui sono stati segnalati diversi furti in casolari agricoli, di prosciutti o altri generi alimentari. La Guardia Civil stava cercando una banda di romeni, ma il responsabile potrebbe essere lo stesso Feher. Ora anche questi elementi

saranno condivisi tra i carabinieri e le forze di polizia spagnole.

Secondo alcuni testimoni Feher mentre era in fuga urlava al telefono, sembrava litigare animatamente con chi lo ascoltava. Gli stessi testimoni hanno riferito agli investigatori spagnoli di aver visto Norbert Feher alla guida del pick-up rubato all’allevatore Jos Luiz Iranzo, una delle tre vittime di El Ventorillo – con lo stesso furgone pi tardi ha fatto l’incidente, svenuto ed stato catturato – e di essersi sorprese per aver visto il furgone verde guidato da una persona che non era il suo proprietario, che conoscevano.

Con il proseguire delle indagini sono sempre di pi le analogie tra le informazioni raccolte sul latitante e quello che sta emergendo in Spagna. La zona dell’Aragona scelta ha caratteristiche simili a quella frequentata dal killer tra le province di Bologna e Ferrara. Poco abitata, con tanti ruderi dove potersi rifugiare, e un basso tasso di criminalit cos da essere impreparata a gestire una situazione del genere: l’ultimo omicidio sarebbe stato commesso oltre dieci anni fa.

Sul furgone inoltre stata trovata una bicicletta, lo stesso mezzo che “Igor” utilizzava per spostarsi nei sentieri della bassa. Proprio una bici fu sequestrata anche sul Fiorino che Feher aveva rubato e che poi fu costretto a abbandonare l’8 aprile, quando fece perdere le sue tracce per pi di otto mesi. Nella zona dove stato catturato era poi da circa un mese che venivano segnalati furti ‘strani’: prosciutti, animali da allevamento, e altre cose rubate per sopravvivere, come succedeva in Emilia.

Continuano intanto le indagini sui suoi fiancheggiatori e un aiuto potr arrivare dal materiale informatico sequestrato al momento dell’arresto. Nel mirino una decina di persone, tra cui anche sei italiani, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera. L’obiettivo anche capire quando e come il latitante abbia raggiunto la Spagna: tra le ipotesi, per ora poco pi che una suggestione, quella che abbia fatto un tratto di viaggio su un pullman per pellegrini.

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