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“Il drink” della Mostra del cinema? E’ firmato George Clooney e non si beve al Lido

Ago 29, 2016

In un pestaio mettete lime, buccia di cetriolo, zenzero, zucchero di canna bianco, qualche goccia di angostura. Aggiungete 5cl di Vodka, mirtillo rosso e ghiaccio a scaglie. Et voilà. Ecco il cocktail della buonanotte. Nonchè il drink per eccellenza della Mostra del cinema.

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Non si sorseggia al Lido, però. Si degusta – preferibilmente a ore tarde – accomodati a un tavolo del Cipriani, facendo correre l’occhio fino a catturare la cupola di San Marco, splendente di ori proprio di fronte. Uno dei luoghi più affascinanti e magici di Venezia. Il cocktail è uno dei bestseller del resort che oggi fa capo al gruppo Belmond. Richiestissimo al bar situato accanto alla piscina semi-olimpionica (si narra che il mitico Giuseppe Cipriani di proposito la fece ridurre di qualche centimetro per evitare di essere costretto a ospitare gli allenamenti dei nuotatori nazionali).

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Il tocco di George

Non stupisce: è il classico signature drink. E porta la firma di uno dei più assidui ospiti del Cipriani, George Clooney. “Spesso quando risiede qui è lui stesso a consigliarlo ai clienti” racconta Walter Bolzonella, storico barman dell’albergo e artefice della miscela perlomeno a pari merito dell’attore. Rapiti dal sorriso della star hollywoodiana non meno che dal gusto intenso del cocktail, i clienti (ma soprattutto le signore, ça va sans dire) se ne innamorano.

Walter Bolzonella

Walter Bolzonella

Nei prossimi giorni ne verranno serviti a decine, anche se quest’anno non è previsto l’arrivo di Clooney alla Mostra del cinema. Per il 31 è annunciata un’inaugurazione doverosamente sottotono – sono stati annullati la tradizionale cena e il party sulla spiaggia del Lido – ma è difficile immaginare che nelle sere seguenti i giardini e il bar del Cipriani non pullulino di star.

Negli anni è sempre stato così e gli aneddoti di certo non mancano. Impossibile però scucire qualche racconto: il direttore Giampaolo Ottazzi, sorriso aperto e generosa empatia, sul tema è intransigente: la privacy degli ospiti va salvaguardata ad ogni costo. Sfugge solo l’immagine di una eterea Uma Thurman a piedi nudi a bordo piscina e un bagno fuori orario e in smoking degli amici di Clooney.

La cucina di Oro

Lontano dalla ressa di produttori/pierre/giornalisti/operatori tv che affollano il Lido la placida quiete del Cipriani è un miraggio per le star. Ora più che mai, grazie alla cucina stellata di Davide Bisetto, che ha portato al ristorante gourmet dell’albergo tutta la maturità e l’esperienza coltivata nei lunghi anni di attività in Francia. Uno spazio sontuoso e raffinato, firmato dall’archistar Adam Tihany, cui si devono alcuni dei più belli locali stellati in giro per il mondo. La cucina del trevigiano Bisetto proposta al ristorante Oro è precisa, equilibrata seppure in un costante slancio di sperimentazione, attenta e filologica nel richiamo (o nell’eco) delle tradizioni veneziane. Oltre che radicata sul territorio: erbe officinali e piccoli ortaggi arrivano tutti dal rigoglioso orto cresciuto dietro l’albergo, dove vengono coltivate circa 300 diverse piante.

Davide Bisetto

Davide Bisetto

Quattro mani in laguna

La ricchezza della molteplicità viene invece garantita da un programma di cene a quattro mani. L’ultima all’inizio di luglio (“Sulla via dell’Oro e della Seta”), con il cuoco del ristorante più quotato di Milano al momento: Antonio Guida del Seta, incastonato nel Mandarin Hotel meneghino. Un intenso dialogo di sapori e una straordinaria sintonia tra i due chef, accomunati dal carattere riservato e schivo. Si replicherà a Milano in autunno.

Antonio Guida

Antonio Guida

E i piatti simbolo del Cipriani? Chi cerca Carpaccio o scampi alla Carlina avrà risposte esemplari al Cip’s o al Bar Gabbiano e nella speciale sezione Amarcord nel menu dell’Oro Restaurant.

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