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Il bus precipitato a Capri sarà rimosso con un elicottero

Lug 28, 2021

AGI – Sarà rimosso con un elicottero dei vigili del fuoco il bus precipitato da Marina Grande in una scarpata da un’altezza di dieci metri e finito contro la struttura di un lido sottostante, rimanendo incastrato. La decisione è stata presa oggi, al termine di un sopralluogo disposto dalla procura della Repubblica di Napoli nel punto in cui è precipitato il bus ed è morto il giovane autista Emanuele Melillo. Dopo le valutazioni del consulente tecnico dei magistrati, l’ingegnere Alessandro Lima, è stata scartata l’ipotesi di rimuovere il mezzo, gravemente incastrato, dopo averlo tagliato in più punti. 

L’operazione potrebbe infatti compromettere l’esito della perizia tecnica disposta per accertare le cause ed eventuali responsabilità nell’incidente che ha provocato 28 feriti, anche gravi. Sarà quindi rimosso da un elicottero, non appena i vigili del fuoco daranno la disponibilità all’operazione.

Anche il dissequestro della strada, dove il bus, pur procedendo molto lentamente, ha sfondato una ringhiera, prima di precipitare, non avverrà in tempi brevi.  Per ora si circola in senso unico alternato, con il divieto per gli autobus più grandi, perché il passaggio sarebbe ostacolato da un balcone abusivo. 

Sono state apposte delle barriere new jersey e la perizia che Lima, in passato impegnato nella perizia disposta dalla procura di Avellino per la strage del viadotto Acqualonga, dovrà consegnare alla procura della Repubblica di Napoli contemplerà anche l’assenza di barriere protettive adeguate.

Secondo la normativa in materia nei percorsi urbani non sarebbero obbligatorie, ma su strade che presentano una forte pendenza con la presenza di strapiombo, dal 2010 in poi le barriere a bordo strada dovrebbero essere inserite in caso di manutenzione straordinaria. E secondo alcune informazioni sommarie già raccolte dagli inquirenti, l’ultimo intervento straordinario lungo quella strada risalirebbe a non più di sei anni fa, quando fu disposto il consolidamento della scarpata.

Tutta la documentazione relativa agli interventi effettuati nella zona è stata già richiesta all’ufficio tecnico della Città Metropolitana di Napoli, che ha la competenza.

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