Questo fine settimana la classe regina del Motorsport fa ufficialmente il suo ritorno sul Shanghai International Circuit per il GP Cina, quinta tappa del Mondiale 2024 di F1. L’ultima gara nella Terra del Dragone si è disputata nel 2019. Allora, a trionfare sul tracciato di Shanghai fu nientepopodimeno che Sir. Lewis Hamilton al volante della sua imbattibile Mercedes. Esattamente come è successo con le nostre vite, il Coronavirus ha stravolto anche il Circus. Il GP Cina, l’unico che era rimasto fuori dal calendario, avrebbe dovuto fare il suo ritorno nel Mondiale a partire dallo scorso anno, ma anche nel 2023, la tappa nella Terra del Dragone fu annullata a causa del Covid per le molteplici problematiche legate alla pandemia.
In quattro anni ovviamente sono cambiate tante cose in F1. Oltre ai piloti e ai team, soprattutto sono cambiati i regolamenti che potrebbero rendere più interessante la corsa stessa. Da quando sono state modificate le normative Verstappen ha vinto più del 75% dei GP disputati, ottenendo 37 delle 38 vittorie della Red Bull nelle 48 gare disputate dall’inizio del 2022.
La Cina ha lasciato la F1 sotto il dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes, attualmente in difficoltà, che all’epoca stavano festeggiando il sesto titolo iridato del pilota inglese. Quattro anni dopo Shanghai accoglierà un altro cannibale che di nome fa Max Verstappen, che guida una Red Bull e che, ad appena 26 anni, si è già portato a casa la bellezza di tre Mondiali e che, sinceramente, sembra involato verso il quarto.
La F1 arriva in Cina dopo l’altra tappa che si è disputata in Estremo Oriente, il GP Giappone. Se a Suzuka Max Verstappen e la Red Bull sono riusciti a tornare sul gradino più alto del podio dopo la battuta di arresto di Melbourne, è sicuro che a Shanghai la Ferrari vorrà giocarsi il tutto per tutto. Nonostante il team di Milton Keynes sia riuscito a fare sue tre delle prime quattro gare della stagione, il Cavallino Rampante ha approfittato dei problemi di affidabilità della RB20 nel GP Australia, vinto con una magistrale prova di Carlos Sainz, mentre a Suzuka la SF-24 si è difesa bene tenendo conto che le caratteristiche della pista si sposavano meglio a quelle della vettura anglo-austriaca.
Sainz ancora uomo mercato
Eppure nonostante la rivalità tra Ferrari e Red Bull e la perenne ricerca di velocità da parte della Mercedes, uno dei temi più caldi dei quali si parlerà maggiormente in questo fine settimana riguarderà il mercato piloti. Carlos Sainz, unico pilota che nel 2023 e nel 2024 è stato capace a spezzare il dominio di Max Verstappen, è ancora senza un sedile per il 2025.
Secondo le ultime indiscrezioni il pilota spagnolo sarebbe a un passo dall’accasarsi in Mercedes. Il team di Brackley, secondo quanto rivelato colleghi inglesi, avrebbe messo sul tavolo a Sainz un contratto di un anno con una opzione per un secondo. Una soluzione che potrebbe aver messo il madrileño in una brutta situazione. Il figlio d’arte si troverebbe tra due fuochi e deve scendere tra la Mercedes e l’accettare le lusinghe di Audi che, proprio a seguito degli ultimi rumors, starebbe mettendo pressione addosso a Sainz e al suo entourage.
Eppure il quasi 30enne deve stare ben attento a non perdere il suo titolo di golden boy del mercato piloti. Se lo spagnolo sembra essere il candidato ideale per prendere il posto di Lewis Hamilton in Mercedes, grazie alla sua esperienza e alle sue tre vittorie, cinque pole e un totale di 19 podi conquistati, non si può escludere ancora la volontà della scuderia tedesca di schierare Andrea Kimi Antonelli. Il giovanissimo bolognese, attualmente impegnato in F2 e nell’orbita delle Frecce d’Argento, dispone dei punti necessari per ottenere la superlicenza e la possibilità di vederlo titolare nel 2025 non è poi così remota. Spetterà a Toto Wolff sciogliere le riserve.
Qui la prima Sprint dell’anno
Una delle novità più importanti che vedremo sulla pista di Shanghai è sicuramente la prima Sprint Race dell’anno che si porta in dote un format nuovo. Come se non fosse già abbastanza, le vetture di nuova generazione non hanno mai girato sul tracciato del GP Cina (se non al simulatore). I piloti e i team, quindi, saranno in un certo senso obbligati ad andare alla cieca, con a disposizione una sola ora di prove libere prima della qualifica per la Sprint che, a differenza della passata stagione sono state inserite nel programma del venerdì.
Con l’intento di rendere il weekend ancora più interessante riguarda proprio il parco chiuso inerente alla Sprint Race. Lo scorso anno alle scuderie non era permesso mettere mano alle vetture già dal venerdì, provocando non pochi problemi di messa a punto da parte di piloti e team. Quest’anno, invece, il regime di parco chiuso inizierà con l’avvio della Sprint Shootout alla fine della Sprint Race e dall’inizio della sessione di qualifica ufficiale fino alla fine del GP.
L’ultima vittoria di Schumacher
Nonostante non possa essere ritenuta una gara storica, per i tifosi della Ferrari il GP Cina riporta alla memoria ricordi dal sapore dolce-amaro. Proprio sul tracciato di Shanghai, infatti, nel 2006 Michael Schumacher è salito per l’ultima volta in carriera sul gradino più alto del podio. Il tedesco faticò proprio nelle fasi iniziali della corsa a causa dei suoi pneumatici Bridgestone con pista bagnata. Nonostante il vantaggio che si era costruito Alonso, spinto da coperture Michelin, non appena la pista cominciò ad asciugarsi il Kaiser di Kerpen recuperò terreno fino a spodestare Alonso dalla prima posizione e passò per primo sotto la bandiera a scacchi.
Schumacher mise a segno così la sua 91esima e ultima vittoria in F1 salendo sul podio davanti a Fernando Alonso e a Giancarlo Fisichella e riuscì a portarsi in testa al campionato piloti a pari punti con l’asturiano.
Il circuito
Il Shanghai International Circuit, lungo 5.451 chilometri e composto da 16 curve, è situato nella periferia della metropoli cinese dell’omonima città. Costruito nel 2002, ha ospitato la sua prima gara di F1 nel 2004. Progettato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, già “papà” dei tracciato di Sepang e Sakhir, quello cinese è sicuramente uno dei circuiti più apprezzati da tifosi e piloti proprio per l’essere una pista particolarmente tecnica e impegnativa.
Il layout del circuito è molto vario e, oltre a curve veloci che mettono sotto pressione gli pneumatici, non possiamo dimenticare i caratteristici lunghi rettilinei dove sarà la power unit a giocare un ruolo centrale. Apparentemente, se guardato dall’alto, il tracciato ricorda vagamente l’ideogramma Shang e proprio la presenza di curvoni ad alta velocità e di staccate violente metterà a dura prova l’aerodinamica del mezzo.
Uno dei tratti più impegnativi è rappresentato sicuramente dalla curva 2 dove i piloti affronteranno un lungo curvone a destra che, quasi, si avvolge su sé stesso. Altro punto critico è la curva 13 che anticipa il lunghissimo rettilineo di 1.200 metri che porta alla curva 14, una delle staccate più dure del campionato.