MILANO – Per il via al Recovery Fund non c’è tempo da perdere. E’ il giudizio espresso dal Commissario agli Affari Economici Paolo Gentiloni, ospite della tramissione Mezz’ora in più di Lucia Annunziata. “Dal mio punto di vista – ha spiegato Gentilioni- una dimensione ragionevole sarebbe attorno ai 1500 miliardi, l’ho scritto un mese fa. Deve arrivare ora, non abbiamo i due anni che intercorsero tra la fine della Guerra e il Piano Marshall. Per ora intendo entro la fine dell’estate, metà settembre. Ogni Paese sta spendendo un sacco di quattrini per rimettere in moto la loro economia ma abbiamo il rischio che le diverse capacità dei Paesi e i diversi livelli di indebitamento aumentino le differenze. Sul terzo punto, la presidente ha detto che ci sarà un mix: i prestiti non li buttiamo via, ma certamente i finanziamenti a fondo perduto devono essere una parte consistente”.
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Gentiloni si è soffermato anche sul tema Mes. “Da parte di forze di opposizione antieuropeiste il Mes è stato individuato come una specie di ‘Spectre'”, ha detto aggiungendo che “queste linee di credito sono uno degli strumenti, non certo il principale, su cui stiamo lavorando: non ne farei una tragedia, l’Italia è perfettamente libera se decidere di fare ricorso a questo strumento o non farlo”.
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“Penso che il Mes sia, tra i tanti compiti e problemi che abbiamo di fronte, una questione semplice”, ha spiegato. “E’ una linea di credito fino al 2% del Pil di ogni paese, 36-37 miliardi per l’Italia che può essere accesa a una sola condizione che questi quattrini siano usati per la spesa sanitaria. Certo Paesi che hanno tassi negativi non è detto che siano interessati, quelli con tassi piu alti, come l’Italia, potrebbero essere interessati ma è una decisione del governo naturalmente”