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G2A risponde alle domande di Tom’s sulle key sospette

Ago 29, 2016

G2A è un noto sito di compravendita per i codici seriali di videogiochi e programmi, che recentemente è stato nell’occhio del ciclone a causa delle gravi accuse mosse da alcune software house riguardo la mancanza di controllo sulla provenienza dei seriali venduti. Tom’s Hardware ha quindi deciso d’intervistare i responsabili di G2A per ottenere maggiori informazioni e fare chiarezza sulla vicenda.

Tutto ha origine con la piccola software house indie tinyBuild, vittima delle richieste di rimborso per gli acquisti effettuati con carte di credito rubate sul proprio sito. Secondo l’azienda i codici seriali venduti, ma successivamente rimborsati, sarebbero poi stati ricettati attraverso G2A ad acquirenti ingnari per colpa delle scarse misure di sicurezza e di controllo del sito.

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    Nonostante una prima replica ufficiale da parte di G2A abbiamo comunque voluto conoscere i pareri dei responsabili per capire quali misure erano già in atto e quali saranno prese dopo questa spiacevole vicenda. Ecco la nostra intervista.

    Avete intenzione di introdurre nuove misure di sicurezza per tutelare utenti e produttori sulla provenienza dei codici seriali?

    g2a

    g2aNoi seguiamo la direttiva MSO Anti Riciclaggio “Identificazione e Verifica dell’emittente” (Punto 10.6) al fine di combattere le frodi perpetrate tramite il furto di carte di credito. Questo avviene all’esterno del Marketplace di G2A.com. Recentemente sono state introdotte ulteriori misure di sicurezza oltre a quelle già presenti. Verifica degli account tramite profile social media, verifica tramite numero telefonico e possibilità di vendere al massimo fino a dieci (10) prodotti prima di dover fornire ulteriori prove di identificazione. L’obiettivo chiave di G2A continuerà a essere il rafforzamento della procedura di verifica dei nuovi venditori grazie all’inserimento di misure addizionali. Nel prossimi mesi infatti saranno introdotte nuove misure relative la verifica delle carte di credito, account PayPal e indirizzo.

    Cosa pensate del problema riguardante chi acquista titoli di regioni differenti da quella di residenza utilizzando VPN?

    g2a

    g2aNoi non supportiamo l’acquisto di codici di gioco in regioni che non siano quelle di appartenenza. Ogni prodotto contiene informazioni relative alle regione all’interno del quale potrà essere attivato. L’acquisto di codici in una regione differente potrebbe creare problemi relativi ai processi di rimborso una volta che questi vengono consegnati. Inoltre vi sono diversi aspetti relativi a questa questione. Il primo riguarda il fatto che alcune persone di fatto potrebbero utilizzare VPN per giocare a titoli il cui Early Access è disponibile solo in determinate regioni. Altri potrebbero utilizzarli per cambiare la propria localizzazione ed accedere a sistemi di pagamento locali; come ad esempio se si è residenti in Europa ma si possiede una carta di credito Americana e si vogliono acquistare prodotti digitali accessibili solo ai consumatori americani. In ultimo rimane la possibilità che l’utilizzo di VPN sia di natura maligna e dunque assolutamente inaccettabile“.

    Avete intenzione di fare qualcosa per quanto riguarda l’IVA che può essere facilmente elusa?

    g2a

    g2aLe direttive UE sull’IVA obbligano i contribuenti a fornire informazioni in merito alla posizione geografica dei client al fine di determinare l’adeguata percentuale da pagare e il paese di riferimento. G2A utilizza l’auto-certificazione del cliente riguardo il luogo di residenza, che è uno dei metodi approvati dalla commissione europea, menzionato nei documenti ufficiali dell’UE. Nessun metodo di riconoscimento della regione del cliente assicura una certezza pari al 100%.

    Molti siti di sviluppatori subiscono il fenomeno del chargeback (richieste di rimborso dopo la vendita), voi come riuscite a evitare questo problema?

    g2a

    g2aG2A possiede uno dei migliori sistemi di sicurezza. La percentuale di “Chargebacks” è di molto al di sotto degli standard del settore su G2A, con oltre il 99% delle transazioni a buon fine.

    Avete mai pensato di lavorare direttamente con le software house più piccole per la vendita dei seriali e fornire così protezione contro i rimborsi in cambio di un’equa commissione?

    g2a

    g2aAbbiamo introdotto un programma a supporto degli sviluppatori che al momento ha ricevuto più di 900 iscrizioni: G2A Direct. Molti sviluppatori si stanno aprendo a dialogo e alla collaborazione con noi e al momento lavoriamo già con molti sviluppatori”.

    G2A DirectG2A Direct
    Infografica del funzionamento di G2A Direct

    L’intervista con G2A ci ha permesso di conoscere meglio il funzionamento di questo mercato digitale e sottolinea come il rafforzamento dei sistemi per controllare dell’identità dei venditori che si affidano al mercato di G2A è sicuramente il punto focale per garantire una maggiore trasparenza e soprattutto sicurezza per il compratore sull’origine del proprio acquisto.

    Avete mai effettuato acquisti o vendite su G2A? Se sì, pensate che maggiori controlli per entrambe le parti siano la strada giusta da seguire o la richiesta di maggiori informazioni sulla propria identità potrebbe diventare troppo invasiva?

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