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Franco Roberti: “Ma per il bene di questa città chi combatte i clan impari a dialogare”

Gen 7, 2017

NAPOLI. “Sono addolorato, perché questa polemica non fa bene a nessuno, anzi rischia solo di alimentare chi vuole lo sfascio della città”. L’eco dello scontro a distanza fra Luigi de Magistris e Roberto Saviano è arrivato anche in via Giulia, dove il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti scuote il capo davanti allo scambio di accuse fra il sindaco di Napoli e lo scrittore.

La frattura fra i due sembra ormai insanabile, vero procuratore Roberti?

“Spero di no. La realtà di Napoli è già talmente complessa da non aver alcun bisogno di contrapposizioni di questo genere. Persone come Saviano e de Magistris hanno il dovere di dialogare senza divisioni, perché le divisioni fanno il gioco di chi punta sullo sfascio per lucrare sulle pelle della città”.

A chi si riferisce?

“Ai camorristi, naturalmente. Ma anche ai politici collusi e agli imprenditori conniventi con la criminalità organizzata”.

Secondo lei ha ragione Roberto Saviano quando dice che “la città non è cambiata” e che “è da ingenui illudersi di risolvere problemi strutturali urlando al turismo o alle feste di piazza”?

“Stimo molto Saviano e sono d’accordo con lui soprattutto quando sottolinea che delle mafie bisogna parlare sempre perché solo la loro conoscenza consente di combatterle efficacemente”.

Lei stesso, d’altra parte, ha sempre definito la camorra come un elemento costitutivo della città di Napoli.

“Lo dice la storia della società napoletana, dove da oltre duecento anni la criminalità organizzata rappresenta purtroppo un fattore endemico, non un incidente di percorso. Anzi, proprio aver trattato la camorra come un dato emergenziale, come se esistesse solo quando spara e non quando fa affari, ha impedito un’azione seria e continua di contrasto con tutti gli interventi necessari a livello normativo, organizzativo e sociale. Ricordo che quando Rosy Bindi enunciò questo concetto, de Magistris si risentì. Io invece mantengo questa convinzione perché è basata su dati di fatto. Però comprendo che un sindaco faccia di tutto per mettere in luce gli aspetti positivi che pure ci sono. Soprattutto un sindaco dichiaratamente anticamorra come de Magistris, che cerca tra mille difficoltà di ottenere qualche risultato in questo senso. A questo proposito mi faccia aggiungere una cosa”.

Prego.

“Non è che in trent’anni di anticamorra non si è ottenuto alcun risultato, anzi. Anche negli ultimi tempi, la procura diretta da Giovanni Colangelo ha conseguito risultati importantissimi, comprese le condanne per gli imputati del processo sulla cosiddetta paranza dei bambini. I problemi esistono, però non devono impedirci di guardare alla realtà e di prendere atto di alcune situazioni positive che pure vanno evidenziate. E non parlo solo dei turismo o della cartolina di Napoli, ma di una nuova coscienza civile che sta prendendo piede, che è la premessa di un autentico riscatto”.

Eppure i toni del botta e risposta fra sindaco e scrittore si fanno sempre più aspri. Se li incontrasse, cosa direbbe?

“Piantatela subito, per il bene di Napoli”.

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