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Francia, arrestato dopo otto anni di fuga il “mostro di Nantes”: fermato all’aeroporto di… – Il Fatto Quotidiano

Ott 12, 2019

È finita dopo otto anni la fuga di Xavier Dupont de Ligonnes, il “mostro di Nantes accusato di aver ucciso la moglie e i quattro figli nel 2011. L’uomo è stato arrestato dalla polizia all’aeroporto di Glasgow, in Scozia, appena sceso da un volo in arrivo da Parigi Roissy-Charles de Gaulle, come riferisce Le Parisien: Dupont viaggiava sotto falsa identità e il suo arresto è stato possibile grazie a una “denuncia anonima“, secondo quanto apprende Afp da una fonte investigativa.

La polizia era sulle sue tracce dal 2011 quando, subito dopo aver sterminato la sua famiglia, si era dato alla fuga e la sua auto era stata ritrovata abbandonata al traforo del Frejus: per questo, inizialmente, si era pensato che potesse essersi nascosto in Italia e del suo caso si era occupata anche la trasmissione “Chi l’ha visto“. Dupont è stato soprannominato “il mostro di Nantes” per la crudeltà con cui ha ucciso i suo familiari: i corpi della moglie 48enne e dei figli di 21, 18, 16 e 13 anni furono infatti ritrovati a pezzi, sepolti nel giardino della casa dove vivevano.

Il massacro – Dopo il ritrovamento dei cinque cadaveri, avvenuto il 22 aprile del 2011, tutti gli elementi hanno portato gli inquirenti a pensare ad un massacro premeditato. L’uomo si era procurato nei giorni precedenti i sacchi di juta e la calce con la quale ha cosparso i corpi. Alcuni testimoni avevano riferito di averlo visto mettere dei grossi borsoni nel bagagliaio dell’auto quindici giorni prima della strage. Da tempo inoltre Dupont metteva in giro voci di un imminente trasferimento in Australia. Ne aveva informato anche la scuola dei figli più giovani ed il datore di lavoro della moglie, bidella e insegnante di catechismo. Gli armadi di casa erano stati svuotati, le finestre sprangate, il contratto d’affitto rescisso. Un foglietto era stato attaccato alla cassetta della posta: ”Rinviare al mittente”.

Ad alcuni amici Dupont aveva anche raccontato di essere in realtà un agente segreto in missione. Le informazioni sulla sua vita professionale, d’altra parte, sono sempre state scarse e confuse: di certo si sa solo che era spesso assente da casa per lavoro. Della famiglia non si avevano più notizia dal 4 aprile. E sono stati proprio il comportamento strano dell’uomo e le sue frasi considerate ”deliranti” a far insospettire i vicini e la polizia. È stato visto l’ultima volta il 15 aprile 2011 a Roquebrune-sur-Argens, nel Var, poco lontano da Frejus, al confine con l’Italia, dove è stata ritrovata la sua auto, una Citroen C5.

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