Il precedente attentato
Il 3 gennaio scorso una bomba era stata fatta esplodere sotto l’auto di Cristian Vigilante, responsabile delle risorse umane della residenza sanitaria assistenziale (Rsa) e testimone nel processo chiamato Decima Azione a carico di 29 presunti esponenti della mafia foggiana, accusati di un tentativo di estorsione ai danni del centro residenziale (per aver chiesto il pizzo ed assunzioni). chiaro che questo un seguito alla bomba della scorsa volta, ha detto Vigilante, arrivato sul posto con il fratello Luca, anche lui dirigente nello stesso gruppo sanitario (ecco chi sono i due fratelli anti-cosche). Ci sono le indagini. Siamo tutti esterrefatti, compresi gli inquirenti. Perch una cosa del genere non era mai accaduta, ha aggiunto Luca Vigilante. Il centro regolarmente aperto. Nessuno aspetta una cosa del genere a pochi giorni da una risposta collettiva, sociale, istituzionale, ha aggiunto, riferendosi alla manifestazione organizzata a Foggia da Libera il 10 gennaio scorso contro la criminalit che ha visto la partecipazione di quasi 20mila persone. Agli autori del gesto — ha concluso — dico basta, dico di cambiare vita, cosi non si ottiene nulla (qui il commento di don Luigi Ciotti, presidente di Libera).