C’eravamo tanto amati: il rapporto tra Ron Dennis e la McLaren, stando alle indiscrezioni circolanti nel paddock di Interlagos, sarebbe sempre più teso. Secondo quanto riportato dalla televisione britannica Sky News, Dennis, dato in uscita dal consiglio di amministrazione a breve, sarebbe passato per vie legali, facendo richiesta all’Alta Corte di Londra di un’ingiunzione che impedisca alla McLaren di costringere Dennis al cosiddetto periodo di gardening – una fase di inattività forzata – fino alla naturale scadenza del suo contratto.
Questa mossa di Dennis sarebbe risultata tutto meno che gradita al consiglio di amministrazione della McLaren, che avrebbe intenzione di estromettere il britannico dal ruolo di CEO con effetto immediato. Dal suo insediamento come CEO di McLaren Group, società controllante di McLaren Racing, McLaren Marketing e McLaren Applied Technologies,Dennis ha incontrato diverse resistenze nel consiglio di amministrazione.
Nel 2014, Dennis aveva reso nota la sua intenzione di acquisire la totalità delle quote del gruppo rilevando il 50% posseduto dal fondo bahrainita Mumtalakat e il 25% del suo partner, Mansour Ojjeh. Dennis, però, non è riuscito a rispettare le scadenze per l’acquisizione. Secondo quanto riportato da Autosport, Ojjeh e Mumtalakat avrebbero sferzato un contrattacco, chiedendo l’estromissione di Dennis dal ruolo di CEO. McLaren non ha confermato né smentito le indiscrezioni.
Dennis, 69 anni, è legato da un rapporto di lunghissima data con la McLaren: è stato team principal dal 1982 al 2009, ed ha poi fatto il suo ritorno a Woking nella carica odierna nel 2014. Sotto l’egida di Ron Dennis in veste di responsabile della scuderia, McLaren ha vinto sette titoli costruttori: 1984, 1985, 1988, 1989, 1990, 1991 e 1998. Sono 10, invece, gli allori piloti: sugli scudi sono stati Niki Lauda, nel 1984; Alain Prost – 1985, 1986 e 1989 -; Ayrton Senna – 1988, 1990 e 1991 -; Mika Hakkinen, nel 1998 e nel 1999; e Lewis Hamilton, nel 2008.