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F1, gli aspiranti emuli di Rosberg: la carica dei figli d’arte

Dic 31, 2016
F1, gli aspiranti emuli di Rosberg: la carica dei figli d'arte

Ad Abu Dhabi Nico Rosberg è diventato il secondo pilota figlio di un campione del mondo – Keke, iridato nel 1982 – a vincere il titolo mondiale. L’altra coppia di padre e figlio iridati è costituita da Graham e Damon Hill.

L’attuale griglia di Formula 1 include diversi figli d’arte: oltre a Max Verstappen, diventato quest’anno in Spagna l’alfiere più giovane a cogliere un successo in F1, troviamo anche Kevin Magnussen, erede di Jan, e Jolyon Palmer, figlio di Jonathan. Il numero di piloti dal cognome blasonato, peraltro, potrebbe aumentare: sono molti i giovani alfieri a vantare padri illustri nelle categorie minori.

Non si può che cominciare da Mick Schumacher, che si trova a fare i conti con il peso della leggenda di suo padre, Michael, il pilota più vincente della storia di Formula 1. I motori, poi, sono nel sangue di famiglia: anche lo zio di Mick, Ralf, ha corso in Formula 1, sebbene non abbia mai vinto il titolo mondiale.

Mick, 17 anni, sembra reggere bene la pressione legata all’avere un cognome così importante: l’erede del Kaiser dimostra in pista una maturità che va ben oltre la sua età anagrafica. Quest’anno Mick ha corso sia nella Formula 4 tedesca che in quella italiana, classificandosi secondo in entrambi i campionati.

Il 2017 lo vedrà compiere un salto di categoria, approdando nella Formula 3 europea in seno al team Prema. Quanto agli obiettivi a lungo termine, Mick ha le idee chiare: «Un giorno sarò campione di Formula 1», ha dichiarato.

Ha scelto di intraprendere la stessa carriera del padre anche il figlio di un altro pilota amato dai tifosi della Ferrari, Jean Alesi. Giuliano, 17 anni, è membro della Ferrari Driver Academy, il vivaio della Rossa di Maranello.

Dopo aver concluso il campionato francese di Formula 4 in quarta posizione nel 2015, Giuliano quest’anno è passato in GP3, campionato competitivo in cui ha accusato qualche difficoltà, cogliendo solo un punto nel corso della stagione.

La dinastia Piquet potrebbe vedere approdare un nuovo alfiere in Formula 1 dopo Nelson e l’omonimo erede, Nelson Piquet Junior, la cui carriera nel Circus è stata macchiata dall’infamia del famigerato Crashgate.

Pedro, 18 anni, ha dominato per due anni consecutivi il campionato brasiliano di Formula 3, ma non ha colto risultati ragguardevoli nella versione europea della categoria, dominata nel 2016 dal futuro pilota della Williams, Lance Stroll.

Cuore sportivo anche in casa Palmer: il figlio minore di Jonathan, nonché fratello di Jolyon, Will, 19 anni, ha vinto il campionato inglese di Formula 4 nel 2015. Quest’anno il passaggio in Formula Renault 2.0, categoria in cui non ha colto risultati eccellenti.

Sarà difficile vedere Aurélien Panis in Formula 1: il figlio di Olivier, vincitore del Gran Premio di Montecarlo nel 1996, non è andato oltre il quinto posto in Formula V8 3.5. Avendo già 22 anni, Panis ha bisogno di un risultato eclatante il prossimo anno se desidera emulare il padre.

C’è anche chi promette di fare meglio del padre: è il caso di Louis Delétraz, figlio di Jean-Denis, riuscito, grazie alle sue risorse economiche, a correre tre Gran Premi con Larrousse e Pacific a metà anni ’90.

Louis, 19 anni, ha vinto il campionato di Formula Renault 2.0 nel 2015, ed ha ottenuto il secondo posto in Formula V8 3.5 nel 2016. Quest’anno il giovane Delétraz ha anche partecipato all’ultimo weekend di gara di GP2, ad Abu Dhabi, impressionando favorevolmente.

In quanto a pedigree, però, nessuno può battere Pietro Fittipaldi, nipote di Emerson. A correre in Formula 1, oltre al nonno, sono stati il prozio Wilson, il cugino Christian e lo zio Max Papis. Pietro, 20 anni, quest’anno ha corso in Formula V8 3.5, cogliendo il primo podio nell’ultima gara stagionale. Anche il fratellino di Pietro, Enzo, è pilota: a soli 15 anni è entrato a far parte della Ferrari Driver Academy.

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