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Expo 2027, ecco la città del futuro tra auto che si guidano da sole e un parco della scienza

Nov 28, 2017

Una città del futuro. Il “primo quartiere al mondo” progettato per auto che si guidano da sole, con il vecchio Decumano che sarà trasformato in un parco lineare lungo un chilometro e mezzo e il piano terra di tutti gli edifici, anche quelli privati, che sarà un “common ground”, ovvero uno spazio aperto a tutti, tra piazze e aree pedonali, orti e giardini, negozi, laboratori. Ecco come sarà l’ex area di Expo quando, tra dieci anni, verrà completata la trasformazione del milione di metri quadrati.

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Il sito che ha ospitato l’Esposizione universale nel 2015 è destinato a diventare un Parco della scienza del sapere e dell’innovazione, con una locomotiva pubblica rappresentata dal centro di ricerca Human Technopole, il nuovo campus della Statale, l’ospedale Galeazzi. Sul milione di metri quadrati, però, sorgeranno anche i quartier generali di imprese private, residenze, spazi culturali, luoghi sportivi e di aggregazione.

Perché adesso è arrivato anche il disegno complessivo dell’area, il masterplan realizzato dallo studio di design e innovazione Carlo Ratti Associati e dal gruppo australiano di real estate Lendlease, che si è aggiudicato anche il concorso internazionale lanciato da Arexpo per la trasformazione dell’area e per la gestione della parte privata per i prossimi 99 anni.

“Volevamo trasformare il Decumano in qualcosa di nuovo – ha spiegato l’architetto Carlo Ratti – portando il verde dove prima c’era l’asfalto, per renderlo vivo”. La parte verde che, assicura l’architetto paesaggista Andreas Kipar che ha curato l’idea, si estenderà per 460mila metri quadrati e sarà un “grande parco tematico” con piazze.del benessere, dei mercati contadini, dello sport e del cibo e della salute.

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E adesso i tempi. Per l’amministratore delegato di Arexpo Giuseppe Bonomi, il 2018 servirà per “completare i processi amministrativi”. Il prossimo anno, quindi, sarà dedicato a trasformare l’idea di masterplan in un vero e proprio progetto che poi il Comune dovrà approvare. L’obiettivo di Lendlease è

quello di avviare i cantieri nel 2019. Anche se, ha spiegato Andrea Ruckstuhl, responsabile per l’Italia e l’Europa continentale del colosso australiano, “questi sono progetti che entrano a maturazione in 10-15 anni e poi portano valore nel lungo periodo”. La parte pubblica, invece, si muoverà prima: i ricercatori di Human Technopole inizieranno a lavorare a Palazzo Italia dal prossimo gennaio, i lavori del Galeazzi potrebbero partire nella primavera del 2018.

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