La sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, in uno dei passaggi su Meridiani Planum, ha fotografato quello che potrebbe essere il lander Schiaparelli della missione ExoMars, o almeno quello che ne è rimasto. L’ESA ha pubblicato online le immagini con le GIF animate che mostrano un puntino minuscolo scuro, e uno più luminoso. Secondo la ricostruzione il secondo punto, più chiaro, sarebbe il paracadute, con un diametro approssimativo di 12 metri. L’altro punto, il più scuro (di circa 15 x 40 metri), sarebbe il cratere causato dall’impatto del lander, a circa 1 km di distanza dal paracadute.
Data sent from @ESA_EDM & recorded by @ESA_TGO are providing gr8 info on the lander’s test descent #ExoMarshttps://t.co/wineEVCGiZpic.twitter.com/ihLl39Jo18
— ESA Operations (@esaoperations) 21 ottobre 2016
Oltre a questa conferma, dalle immagini gli esperti ESA hanno calcolato che Schiaparelli ha toccato il suolo a 353.79 gradi di longitudine est, 2.07 gradi di latitudine sud, ossia 5,4 km a ovest del sito originariamente previsto per l’atterraggio.
Individuato il punto d’impatto, spetterà adesso a un altro strumento dell’MRO, la fotocamera HiRISE che ha una risoluzione maggiore, scattare nuove immagini del sito per “vederci meglio”.
Terza informazione, probabilmente Schiaparelli haraggiunto la velocità di 300 chilometri orari mentre precipitava, un dato che non si allontana dal calcolo approssimativo che abbiamo abbozzato ieri, e che come avevamo sottolineato non poteva essere preciso perché abbiamo dovuto dare per assunto che il moto del modulo Schiaparelli fosse rettilineo uniforme accelerato, in mancanza di informazioni più specifiche.
L’esito purtroppo non cambia: l’impatto è stato tale che il lander probabilmente è esploso. Adesso non resta che capire quali siano state le cause del disastro, ossia perché i retrorazzi si siano spenti dopo 3 secondi dall’accensione, invece che dopo un minuto com’era in programma. La sensazione è che la risposta non si farà attendere molto, e a quel punto i tecnici avranno quello che gli serve per mettere a punto un sistema di atterraggio migliore per il rover di ExoMars 2020.
Prima di incolpare qualcuno però è bene sapere che secondo Roberto Battiston, numero uno dell’Agenzia Spaziale italiana, “in questo caso ha sbagliato il computer, ma non c’è stato qualcosa di sbagliato dal punto di vista tecnico“. E il risultato è comunque lodevole: “da Schiaparelli abbiamo avuto il 95-96% dei dati attesi […] Se il computer non avesse fatto un errore avremmo avuto la ciliegina sulla torta, ma la torta l’abbiamo“.