• 29 Aprile 2024 3:57

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Effetto Popolare di Bari: nel 2019 dalla Puglia boom di ricorsi all’Arbitro finanziario

Apr 1, 2020

Dalla Puglia, e in particolare da Bari, nel 2019 si è levata un’onda di ricorsi all’Arbitro per le consulenze finanziarie, l’organo che dirime le controversie tra clienti (investitori) e intermediari (che possono essere banche o altre società). Lo scorso anno le cause stragiudiziali nate in Puglia sono state 400: quasi una su quattro a livello nazionale. Un boom che non è difficile attribuire al crac della Banca Popolare di Bari, commissariata a dicembre ( e i cui amministratori sono stati arrestati con l’accusa di falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza. Il 20% dei ricorsi di tutto il 2019 si riferivano proprio a questa casistica.

Il dato è contenuto nella relazione annuale 2019 dell’Arbitro per le consulenze finanziarie. I ricorsi ricevuti sono calati di oltre il 20% rispetto al 2019, ma se si considera l’ultimo triennio sono il doppio rispetto alla stima iniziale, soprattutto a causa “dalle vicende che hanno interessato Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, i cui azionisti si sono fatti promotori di oltre il 40% dei ricorsi pervenuti durante il 2017”, spiega Consob nell’abstract. I ricorsi accolti sono oltre la metà (il 55%), in diminuzione rispetto agli anni precedenti (77,3% nel 2018; 61,6% nel 2017). Uno dei principali motivi di rigetto è l’inammissibilità: moltissimi risparmiatori si rivolgono all’Arbitro per le consulenze finanziarie per problemi con la cessione del quinto. In questi casi, però, l’ente al quale rivolgersi è l’Arbitro bancario che si occupa di controversie puramente bancarie e non finanziarie. Non a caso circa la metà dei ricorsi ad Abf ha a che fare con la cessione del quinto.

Dal 2017 a oggi è profondamente cambiata la geografia delle liti tra investitori e banche. Se all’inizio il nord assorbiva quasi il 60% dei ricorsi, il 23% al centro e 18% al sud, due anni più tardi il rapporto si è ribaltato: oltre 43% al sud, 30% al centro e 25,4% al nord che è finito in fondo al podio. Continuano a crescere le controversie nate per investimenti fatti sul web.

Sempre gli stessi problemi

Cambia la geografia, ma non i vizi di banche e intermediari che nel corso degli ultimi tre anni sono rimasti sempre gli stessi: in prima linea c’è la scarsa comunicazione al cliente riguardo ai rischi negli investimenti che viene convinto a fare.

Il problema è che le banche – spiega l’Acf – continuano ad assolvere all’obbligo di informazione in modo formale, facendo firmare al cliente moduli incomprensibili senza illustrarli. E così, se l’investimento – ad esempio in obbligazioni o azioni – si rivela poco fruttifero o in perdita, il cliente cade dalle nuvole e accusa la banca. Altre criticità sono la profilatura della clientela e la valutazione di appropriatezza e adeguatezza, tutte attività importanti per inquadrare il cliente nel modo corretto e non esporlo a rischi finanziari. Ma che, dice ancora Acf, “troppo spesso risultano svolte in modo sbrigativo e superficiale”.

Oltre 30.000 euro a testa

Secondo i calcoli dell’Acf nel 2019 sono stati ottenuti risarcimenti per 16 milioni di euro, vale a dire 33.586 euro a risparmiatore. Nel corso del triennio la cifra totale sale a 55 milioni di euro; 30 sono finiti a quasi mille azionisti coinvolti dai crac delle banche Etruria, Marche, Cassa Ferrara e Carichieti.

L’identikit del ricorrente medio è uomo (65% del totale) tra i 45 e i 74 anni. A conferma del fatto che il capitale, in Italia, è principalmente in mano a investitori di mezza età e che i più giovani faticano a risparmiare abbastanza per potersi permettere di investire. E nonostante i ricorsi ad Acf possano essere fatti in autonomia, senza l’aiuto di un legale, nel 70% dei casi ci si continua a far assistere da un avvocato

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close