Google strappa ad Apple la corona di brand di maggior valore al mondo, dopo 5 anni di dominio assoluto dell’azienda californiana. È quanto emerge da Global 500, la classifica annuale della società di consulenza strategica e valutazione Brand Finance. Nel dettaglio Mountain View batte Cupertino 109,470 contro 107,141 miliardi di dollari, con un aumento del 24% del proprio brand value, a fronte di un crollo del 27% da parte di Apple.
Altre sorprese le troviamo anche in terza e quarta posizione, dove troviamo Amazon e AT&T, i cui brand hanno guadagnato rispettivamente il 53 e il 45%. La Top 5 è chiusa da Microsoft a 76,265 miliardi di dollari, con un +13% rispetto al 2016. Anche Facebook continua la sua inarrestabile scalata e in un anno è riuscita a passare dal diciassettesimo al nono posto con un +82%.
Ma cosa ci dice esattamente questo dato? Per Brand Finance il sorpasso è dovuto al fatto cheApple ha progressivamente perso la sua capacità di innovare, non è riuscita a generare ricavi significativi dai prodotti più recenti, come l’Apple Watch e non sembra essere in grado di dimostrare di avere in cantiere tecnologie realmente innovative e richieste dai consumatori.
Il suo brand ha quindi perso man mano smalto e l’azienda si trova ora costretta a competere a livelli sempre più alti non soltanto col tradizionale competitor Samsung (che dalla settima posizione è salito quest’anno alla sesta) ma anche con diversi altri brand, soprattutto cinesi, come Huawei e OnePlus.
Queste valutazioni comunque non vanno confuse col reale valore di mercato delle aziende, che per Apple resta ancora il più alto secondo gli ultimi dati resi noti da Reuters, con 642 miliardi di dollari, mentre per Alphabet, azienda di cui fa parte Google, si attesta a 570 miliardi. Terza e in forte risalita Microsoft che chiude l’ennesimo trimestre positivo, poco sopra i 510 miliardi di dollari.
Il brand value dunque ci parla soprattutto della capacità di un marchio di catalizzare le aspettative dei consumatori creando nelle loro menti immagini e associazioni distintive in grado di generare valore e benefici economici. Capacità che quindi a quanto pare Apple sta poco a poco perdendo. In quest’ottica dunque la presentazione dell’iPhone 8, che cade per di più nel decennale della nascita del primo iPhone, che seppe rivoluzionare un mercato fino ad allora stagnante, assume una portata ancora più importante. Apple saprà convincere i propri utenti di essere ancora in grado di innovare?