Stefano Chioffi
sabato 15 ottobre 2016 20:09
ROMA – Poche righe per una nobile scelta. «Ho deciso di devolvere mille euro in beneficenza dopo ogni gol»: così aveva scritto, il 13 agosto, sul suo profilo Twitter. Un messaggio in inglese, accompagnato da un invito: «Let’s rally around a good cause», «Stringiamoci attorno a buona causa». Promessa pubblica, condivisa con i suoi oltre settimila follower, ma anche un’idea da lanciare attraverso il social network per provare a coinvolgere il mondo del calcio. Martin Braithwaite, attaccante e capitano del Tolosa, venticinque anni, passaporto danese e papà originario della Guyana (paese dell’America meridionale che confina con il Brasile, il Suriname e il Venezuela), una casco di capelli ricci, ha già segnato sei reti e ha donato complessivamente seimila euro ad “ActionAid”, organizzazione internazionale che lotta contro la fame del mondo”, e a “SOS Prema”, associazione francese che si prende cura dei neonati prematuri.
Starting this Sunday, I will donate €1000 to charity for every goal I score this season. Let’s rally around a good cause. #Score2Help
— Martin Braithwaite (@MartinBraith) 13 agosto 2016
L’IMPEGNO – Braithwaite ha stregato i francesi con la sua dolcezza: “captaine au grand coeur”, capitano dal cuore grande. Colpi di tacco, dribbling, ricami, gol pesanti (come la doppietta firmata venerdì sera al Monaco), ma anche un impegno costante a livello sociale. Gioca nel Tolosa da quattro stagioni e questa è la sua migliore partenza in Ligue 1: era andato in ritiro con il contratto in scadenza, ma dopo quasi due mesi (il 16 settembre) i dirigenti lo hanno chiamato per rinnovare fino al 2019 e lui ha trovato l’accordo in dieci minuti.
LA FAMIGLIA – E’ danese come la mamma, che si chiama di cognome Christensen. Il papà, invece, è emigrato in Danimarca molto giovane dalla Guyana. Martin Braithwaite vive il calcio con la stessa spensieratezza dei tempi del Midjytylland, primo club a credere nelle sue qualità quando aveva sedici anni anni. Ma a lanciarlo nel professionismo, tra il 2009 e il 2013, è stato l’Esbjerg. Il suo cartellino, al Tolosa, è costato due milioni di euro. Braithwaite è molto amato dalla gente, è l’idolo dello “Stadium Municipal”. Dalla seconda parte dello scorso campionato ha ricevuto dai compagni la fascia di capitano.
LE STATISTICHE – In Ligue 1 ha giocato in totale 108 partite, segnando trenta gol e confezionando undici assist. Sette reti nella stagione del debutto (2013-14), sei nella successiva e undici nella sua terza avventura con la maglia del Tolosa. Venerdì sera si è guadagnato un caffè pagato da Balotelli: ha fermato il Monaco (3-1) con una doppietta prima che il Nizza di Super Mario battesse l’Olympique Lione (2-0) rafforzando così il primo posto e aumentato il vantaggio (+4) proprio sulla squadra del colombiano Falcao. Solo Edinson Cavani (otto gol) ha segnato finora più di Braithwaite, che è nato il 5 giugno del 1991 a Esbjeg e viaggia alla media di una rete ogni novanta minuti: due al Bordeaux, una al Bastia, una al Guingamp e due adesso al Monaco. E’ alto un metro e 80, pesa 77 chili, ha classe ed è veloce in contropiede.
IL FEELING – E’ in grande forma e il ct Morten Olsen sta pensando di riaprirgli le porte della nazionale danese. Merito di Pascal Dupraz, l’allenatore arrivato a Tolosa nella fase finale del campionato passato, quando fu ingaggiato al posto di Dominic Arribagé. E con lui, Braithwaite ha trovato un feeling perfetto: sedici presenze e dieci gol. E’ stato decisivo prima per la salvezza della squadra, ottenuta grazie a un punto in più rispetto al Reims. E adesso, grazie al suo rendimento brillante, ha portato il Tolosa al terzo posto, a quota 17, in Ligue 1: cinque vittorie, due pareggi, due sconfitte, quattordici gol realizzati e sette subiti. Applausi e beneficenza: Braithwaite ha conquistato la Francia.