• 4 Dicembre 2024 20:14

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Dieci cose da sapere sul rapporto tra italiani, ambiente e digitale

Lug 10, 2024

AGI – Nell’era della trasformazione digitale, quello tra sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica rappresenta un binomio di fondamentale importanza. Il cambiamento climatico, l’inquinamento e la perdita di biodiversità sono infatti solo alcune delle grandi sfide che ci troviamo oggi ad affrontare, e tra gli strumenti più promettenti in grado di aiutarci a risolverli, le nuove tecnologie giocano senz’altro un ruolo chiave.
Tutto, però, passa dalla consapevolezza e dalla capacità delle persone di riconoscere il potenziale degli strumenti digitali, e di adottarli per contribuire alla creazione di un futuro più sostenibile. È proprio per questo motivo che la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha realizzato il rapporto “Sustainable Environment 2024”: lo studio che analizza il rapporto dei cittadini italiani, residenti nei Grandi e nei Piccoli Centri del nostro Paese, con il digitale, l’energia e l’ambiente, che sarà presentato domani pomeriggio in occasione di un Webinar dedicato.
Vediamo, in questo approfondimento, i dieci punti chiave emersi dalla ricerca, che delineano le principali sfide e opportunità nel percorso verso un futuro digitale e sostenibile.

1) Adesione ai servizi digitali per la riduzione dei consumi energetici in Italia

Nonostante l’importanza della digitalizzazione per il raggiungimento degli obiettivi energetici europei, l’adozione di servizi digitali per la riduzione dei consumi energetici in Italia è ancora insufficiente. Solo una piccola parte della popolazione utilizza tecnologie avanzate per monitorare e gestire i consumi energetici: a usare i sistemi Smart Meter è, ad esempio, solo il 6% dei cittadini residenti nei grandi centri e l’1% di coloro che vivono nei piccoli centri. Dati, questi, che evidenziano la necessità di lavorare sulla consapevolezza, per promuovere sensibilmente l’utilizzo di questi strumenti.

2) Un’errata percezione dei comportamenti sostenibili

Dalla ricerca emerge come solo un italiano su tre sia in grado di capire realmente le conseguenze pratiche delle proprie convinzioni. In altre parole, un terzo degli italiani ritiene di adottare comportamenti sostenibili, ma in realtà non lo sono. Questo evidenzia l’importanza di sviluppare nella popolazione una consapevolezza diffusa, funzionale a identificare e implementare, nella vita di tutti i giorni, quelle pratiche realmente sostenibili e dunque in linea con le proprie convinzioni.
3) Procrastinazione delle problematiche ambientali
Ben un italiano su quattro crede che i problemi ambientali, come quelli legati all’inquinamento e al cambiamento climatico, possano essere affrontati dalle generazioni future. Questo atteggiamento rischia di ritardare l’azione necessaria per mitigare i cambiamenti climatici, sottolineando l’urgenza di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di affrontare questi problemi ora.

4) Consapevolezza digitale tra grandi e piccoli centri

La ricerca evidenzia che l’81% degli intervistati ritiene che i servizi digitali abbiano un impatto positivo sui consumi energetici, con una relativa uniformità tra i grandi e i piccoli centri. Più nel dettaglio, una maggiore consapevolezza si riscontra soprattutto tra i giovanissimi (16-24 anni) residenti nei grandi contesti urbani: dati che lasciano ben sperare, soprattutto rispetto al potenziale ruolo della tecnologia per le sfide ambientali nella percezione dei membri delle nuove generazioni.

5) Impatto dei servizi digitali sulla privacy

L’utilizzo di tecnologie per il controllo energetico domestico solleva preoccupazioni sulla privacy, soprattutto nelle grandi città. D’altra parte però, il 69% dei cittadini residenti nei piccoli centri, contro il 61% rilevato nei grandi centri, pur ritenendolo un concetto importante, vede la privacy come meno importante rispetto alla comodità di questi sistemi. Questi dati aprono dunque un significativo spunto di riflessione: per gli italiani la privacy rappresenta un concetto prioritario ma, soprattutto nei piccoli centri, se messa in confronto con l’utilità dei servizi, perde spesso di importanza.

6) Utilizzo di impianti di riscaldamento e climatizzazione programmabili da remoto

 

Solo il 12% delle persone residenti nei grandi centri utilizza impianti di riscaldamento e climatizzazione programmabili da remoto, mentre nei piccoli centri questa percentuale scende al 4%. La conoscenza e l’adozione di queste tecnologie è dunque più alta nelle grandi città, ma rimane bassa nei piccoli centri, evidenziando la necessità di campagne informative per promuovere questi strumenti utili nella direzione dell’efficienza energetica.

 

7) Adozione di elettrodomestici intelligenti

L’uso degli elettrodomestici intelligenti è ancora limitato, con solo il 16% degli abitanti delle grandi città e il 4% di quelli dei piccoli centri che li utilizzano raramente o con regolarità. Un dato in diminuzione rispetto alle rilevazioni del 2023, dove la media degli italiani che ne faceva uso era di uno su quattro. La scarsa conoscenza e l’adozione di queste tecnologie rappresentano un’opportunità persa per ridurre i consumi energetici domestici: migliorare l’informazione e l’accesso a questi dispositivi potrebbe, invece, avere un impatto significativo.

8) App per la gestione dei rifiuti

 

Le app per la raccolta differenziata – che forniscono, ad esempio, indicazioni su come differenziare – e la gestione dei rifiuti sono più utilizzate nelle grandi città, con l’11% degli abitanti che le usa regolarmente. Nei piccoli centri solo il 2% dei cittadini utilizza queste app, dimostrando una minore familiarità con queste tecnologie. Le differenze, in questo caso, possono essere dovute a vari fattori, tra i quali l’accesso alla tecnologia e le politiche locali.

 

9) App per la prenotazione del ritiro di rifiuti ingombranti

L’uso di app per il ritiro di rifiuti ingombranti è del 10% nei grandi centri e solo del 4% nei piccoli centri. Questa differenza potrebbe essere dovuta a una maggiore disponibilità di servizi digitali e infrastrutture tecnologiche nelle aree urbane più grandi. Le competenze digitali, tuttavia, risultano essenziali per l’adozione di questi strumenti, più di quanto non lo sia lo stesso orientamento alla sostenibilità.

10) App per l’accesso all’isola ecologica

Le app per prenotare l’accesso all’isola ecologica sono utilizzate dal 9% dei cittadini delle grandi città e solo dal 2% nei piccoli centri. Nonostante una buona consapevolezza dell’esistenza di queste app, l’uso regolare rimane basso: ciò suggerisce che potrebbero esistere barriere all’adozione effettiva di queste tecnologie, come la mancanza di fiducia nell’efficacia del servizio o la preferenza per metodi più tradizionali.
I dati della ricerca mostrano chiaramente l’importanza di colmare il divario digitale esistente tra le aree più grandi e quelle più piccole del nostro territorio, con l’obiettivo di promuovere una sostenibilità efficace e inclusiva in tutto il Paese. In questa direzione, le istituzioni devono impegnarsi tanto nel migliorare la formazione digitale, quanto nel fornire gli strumenti necessari per aiutare i cittadini a sfruttare appieno le tecnologie sostenibili. Solo così sarà possibile affrontare le sfide ambientali, e costruire un futuro più sostenibile.

 

 

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